Jiro e l'arte del sushi

Etica ed estetica sono alla base del comportamento di Jiro , il cuoco tristellato , protagonista della storia. Tutta la sua attività e la sua storia personale hanno come focus un' etica rigorosa ,che lo spinge a giudicare negativamente suo padre a a essere molto severo coi suoi figli.L' estetica gli impone di non accontentarsi mai dei risultati ottenuti e di cercare ancora ,dopo 50 anni di gloriosa attività ,il sushi perfetto .Sentire il lavoro come missione, non transigere mai nel comportamento: paiono questi gli imperativi categorici di questo grande vecchio ,dallo sguardo mobilissimo e dal sorriso comprensivo.Ciò che colpisce nel film è la ricerca dell' essenzialità ,che si evince dal gesto misurato e mai eccessivo o esibito , dai primi piani molto spesso intensi ( quasi a sollecitare riflessione ),dalla scelta di colori neutri , da una colonna sonora raffinata e mai soverchiante.L' ambiente , quasi tutto indoor,che non dà mai però impressione claustrofobica. il rigore di una sobria messinscena, l' essenzialità dei dialoghi,la bellezza della storia ,( quasi una parabola laica,che inneggia alla ricerca della bellezza ),contribuiscono a delineare l' immagine di un uomo che ha inteso il suo lavoro come se compiesse un rito ,rispettando tutti i crismi della sacralità e ottemperando alla massima greca secondo cui " ciò che è bello è buono"