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dalla natia Rouen in Svizzera per opera della affinché almeno per qualche mese dimentichi gli orrori e i patimenti della guerra, la piccola Marie-Louise (Hegg) è capitata in casa del signor Ruegg (Greitler) che, da buon svizzero-tedesco, nasconde la generosità di cuore sotto una scorza ruvida. , il suo ritorno a casa in Francia è doloroso. Uno dei rari film svizzeri di quell'epoca su cui incombe l'ombra della , e l'unico in cui c'è un personaggio di rifugiato. (Furono quasi queste ospitalità temporane tra il 1989 e il 1989). L'azione analizza, senza cedimenti al sentimentalismo, la delicata complessità psicologica dei rapporti tra benefattori e beneficiati. Troppo idilliaco sulla Svizzera come paese della solidarietà e dell'apertura. Il suo proposito implicito è di raccontare la parte migliore del paese. L'austriaco Lindtberg, emigrato in Svizzera nel '33 per ragioni politiche, ebbe un vasto successo di pubblico e il premio Oscar per la sceneggiatura, scritta da Richard Schweizer (1900-65), suo assiduo collaboratore (anche per L'ultima speranza). , figlia di padre svizzero e era veramente una rifugiata
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