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Mimic 2, seguito di quel Mimic a metà tra il baratro dell'insolidità di trama e ambientazione e la vetta della raffinata riflessione di Guillermo del Toro, è un film nel complesso gradevole, quasi mai noioso, e interpretato piuttosto bene dagli attori principali. La pellicola riprende dal primo film della saga la linea generale della trama, ma riesce comunque a distaccarsene quanto basta da risultare un prodotto dalla fisionomia autonoma e autosufficiente. Il regista Jean de Segonzac sviluppa dunque una storia interessante ed appassionante, che si avvale di scene a tratti ancor più ricche di pathos rispetto al primo film; ciononostante, Segonzac riempie la sua opera di ammicamenti alla pellicola originale, con scene riprese "sic et simpliciter" dal film di del Toro, anche se l'analogia principale è la riuscitissima contrapposizione fra l'ariosità delle ambientazioni della prima parte del film e la claustrofobica location della seconda parte. I giganti insetti mutanti, inoltre, divengono in Mimic 2 più inquietanti, a causa della loro capacità di assumere l'aspetto di persone ben precise, i cui linemamenti sono sfigurati nel tentativo di mimetizzazione dei Judas. Non mancano clamorosi buchi nella storia, come l'omissione della spiegazione del motivo per cui gli insetti hanno acquisito quest'abilità, ma perplessità riguardo la trama sono presenti anche negli altri due Mimic. Il film è comunque di buona fattura, e consigliabile agli amanti dell'horror "tout court".
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