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Un ragazzo dice di no all'invito al 'prom' da parte della tipa meno popolare a scuola, e dovrà subirne le conseguenze.
Lui è una figurina costruita sul modello 'grunge bello e dannato', molto femmineo ed autolesionista. Parla poco e soffre molto.
Lei molto più carismatica ma ugualmente personaggio-fantoccio, di una pazzia fittizia e capace di azioni seriali vendicative e depravate poco credibili. Il padre di lei è un sadico aiutante che la aiuta a collezionare i ragazzi che l'hanno rifiutata, riducendoli a morti viventi grazie ad una lobotomia casereccia e rinchiudendoli in una botola. Si aggiunge a questi protagonisti un'altra coppia di ragazzi, inutili nell'economia della storia se non addirittura elementi peggioranti (lui classico sfigato, lei bella dark silenziosa e problematica) e qualche altro che si mostrerà turbato per la scomparsa/rapimento del ragazzo.
Meno di quanto mi aspettassi, anche se la felicità sbrilluccicosa e lo sguardo trasognato di Mia nel suo ballo personale è una trovata originale. Da tagliare completamente le scene rebel troppo adolescenti con Xavier Samuel.
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