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Ritorna sullo schermo il giustiziere della notte, sette anni dopo un quarto film già abbastanza inutile. Viene proprio da chiedersi che bisogno c'era di aggiungere un altro episodio ad una saga che da molti anni ormai aveva già detto tutto. Questo film infatti non solo non aggiunge niente di nuovo, ma si dimostra anche più scialbo e assurdo dei precedenti due. La storia è infatti solo un pretesto per una galleria di truculenze e di scene di violenza gratuita. E' stato creato a tale scopo un nuovo "mostro" su misura per il giustiziere - Tommy O'shea, più sadico e schizofrenico che mai - che Kersey dovrà eliminare assieme alla sua banda di scagnozzi, dopo che gli ha ucciso la fidanzata (certo, bisogna dire che Kersey porta veramente sfiga: tutte le donne che si mettono con lui fanno una brutta fine!). Nulla di nuovo sotto il sole quindi. Ciò che rende il film così disgustoso sono le scene di violenza ancora più macabre di quelle già viste: oltre alle solite apide uccisioni a colpi di pistola, abbiamo qui vere e proprie scene di tortura, degne quasi di un film horror. Sottolineate poi spesso dalle solite battutine di compiacimento. Permangono poi tutte quelle assurdità dei due film precedenti: Kersey non viene mai ferito, sfugge a proiettili che provengono da ogni direzione, fa acrobazie da circo alla sua età e uccide in modi decisamente ridicoli (stavolta è il turno di cannoli al curaro e palloni radiocomandati esplosivi, per non parlare poi del bagnetto finale nell'acido). A tutto questo si aggiunge poi il fatto che Charles Bronson è davvero ridicolo nell'interpretare ancora questo ruolo alla sua età. E' vero che il giustiziere non è mai stato un personaggio giovane, nemmeno nel primo film, ma qui potrebbe ormai essere mio nonno. Questo film è quindi a mio parere un vero disastro, che ci potevano benissimo risparmiare. Gli unici che potrebbero degnarlo di un'occhiatina sono ovviamente gli spettatori che cercano solo un orgia di violenza gratuita, a tutti gli altri consiglio di evitarlo come la peste. Un vero peccato, perchè un grande attore come Charles Bronson meritava di uscire di scena molto più dignitosamente.
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