Killer Joe |
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Un film di William Friedkin.
Con Matthew McConaughey, Emile Hirsch, Thomas Haden Church, Gina Gershon, Juno Temple.
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Titolo originale Killer Joe.
Thriller,
durata 103 min.
- USA 2011.
- Bolero Film
uscita giovedì 11 ottobre 2012.
- VM 14 -
MYMONETRO
Killer Joe
valutazione media:
3,45
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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nella degenerazione di una famiglia quella della societàdi figliounicoFeedback: 51015 | altri commenti e recensioni di figliounico |
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venerdì 31 marzo 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Una black comedy surreale di William Friedkin del 2011 in stile pulp sulle vicende drammatiche di una delle tante famiglie emarginate dell’America contemporanea, un microcosmo perduto nell’immensa costellazione del sottoproletariato urbano che popola le periferie dell’opulento occidente, un nucleo familiare ridotto ad un’esistenza puramente biologica che non ha più nulla di umano. Tratto da una piece teatrale di Tracy Letts, rappresenta la totale assenza di valori della nostra società che nelle fasce più disagiate sconfina in comportamenti devianti, in un continuum progressivo, che, senza soluzione di continuità, va dal piccolo spaccio di droga fino all’omicidio della madre. La famiglia di Morte di un commesso viaggiatore degli anni cinquanta di Miller conteneva allo stato embrionale quella moderna di Letts; in prospettiva guardando il nucleo familiare di Miller se ne poteva prevedere l’evoluzione degenerativa in quella messa in scena in Killer Joe. Parimenti la degenerazione si riscontra nei mezzi espressivi ed il decadimento letterario da Miller a Letts ne è un palpabile esempio. Il subdolo sicario, interpretato da Matthew McConaughey, incarna il nuovo dio denaro delle masse, un figura simbolica che riassume in sé l’angelo sterminatore, che riporta l’equilibrio in terra secondo fini estranei alle contese umane ed, al contempo, il demone che ne esaudisce i desideri indicibili ottenendone in cambio l’anima. La purezza residuale dell’anima è personificata dalla figlia adolescente, una giovane Cassandra un po’ svampita, Juno Temple, che nella sequenza finale indossa, non a caso, una candida camicia di notte. Il finale è aperto perché rimanga il dubbio nello spettatore se il male trionferà sull’ultima debole resistenza che gli si oppone. La ragazzina rappresenta l’ultima possibilità di riscatto di un’umanità che in realtà ha già ceduto alle lusinghe del diavolo portandone in grembo il seme ed è per questo condannata al suo prossimo destino infernale.
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