Ancora una volta la guerra offre lo spunto per trattare un tema toccante, come uccidere anche i sogni.
Il titolo del film è formato dalla parola bird (uccello) ed una Y a forma di uccello ad ali aperte. Birdy è il nome del protagonista, interpretato da Matthew Modine, che ,come tanti nella storia di tutti i tempi, sogna di poter volare come un uccello. Ci provò Icaro nella mitologia greca, ci pensò Galileo Galilei,disegnando le macchine volanti, finché si è giunti a volare solo facendo uso di mezzi meccanici e mai soltanto con i propri. Si vola con l’aereo, con l’elicottero, con il pallone aerostatico, con il parapendio e col deltaplano, ma l’uomo non vola. Si affida alla fantasia e sogna di volare come un uccello ed essere “Il gabbiano Jonathan Livingston” per “arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo dovunque desideri, in luoghi possibili ed inimmaginabili in ogni dove ed in ogni quando”(vedi film o leggi libro).
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Ancora una volta la guerra offre lo spunto per trattare un tema toccante, come uccidere anche i sogni.
Il titolo del film è formato dalla parola bird (uccello) ed una Y a forma di uccello ad ali aperte. Birdy è il nome del protagonista, interpretato da Matthew Modine, che ,come tanti nella storia di tutti i tempi, sogna di poter volare come un uccello. Ci provò Icaro nella mitologia greca, ci pensò Galileo Galilei,disegnando le macchine volanti, finché si è giunti a volare solo facendo uso di mezzi meccanici e mai soltanto con i propri. Si vola con l’aereo, con l’elicottero, con il pallone aerostatico, con il parapendio e col deltaplano, ma l’uomo non vola. Si affida alla fantasia e sogna di volare come un uccello ed essere “Il gabbiano Jonathan Livingston” per “arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo dovunque desideri, in luoghi possibili ed inimmaginabili in ogni dove ed in ogni quando”(vedi film o leggi libro). Ed è proprio così che impegna il suo tempo Birdy con l’amico Al Columbato (Nicolas Cage), vivendo con gli uccelli, stando in spiaggia con i gabbiani, lasciando volare liberi i volatili tenuti in gabbia. Un sognatore! ce ne fossero tanti!, finché è chiamato con l’amico ad andare in guerra, in Vietnam. G:Morandi canta: “c’era un ragazzo che come me amava…gli han detto <>. In guerra si vola con gli elicotteri e si muore non c’è tempo per sognare. Birdy ed Al finiscono in ospedale, Al perché gravemente ferito al volto, Birdy sconvolto dalle atrocità si chiude in un silenzio mortale. Il tentativo del dott. Maggiore Weiss, di mettere insieme gli inseparabili amici di un tempo, per ottenere qualche miglioramento per entrambi, fallisce miseramente. Al è in una camera d’ospedale che sembra una cella, anche di qui non si può scappare, andar via, prigionieri del male, delle ferite e del dolore, abbraccia Birdy, chiuso in un mutismo spaventoso. Al ne profitta per sfogare la sua rabbia. L’uno reso irriconoscibile per le ferite, privato del suo volto, l’altro derubato della sua anima, privato del suo sogno. In una confessione raccapricciante ascolteremo dire ad Al “Non so più neanche che faccia ho più io, non posso tornare là fuori con una brutta faccia rabberciata, con una faccia che suscita pietà a prima vista”ed ancora “Mi sento come un cane che nessuno vuole”. Disperato, invocando la morte liberatrice ricorda che quando ha preso la bomba in faccia ha sentito un odore di carne arrostita,”era la mia carne”. C’è da rabbrividire al punto che Birdy sussurra: “Quante volte diceva……”, il miracolo!, Birdy ha parlato, ha ritrovato se stesso perso nell’ignoto. Al grida “Hai parlato!” Tuttavia poi tace e nessuno ci crede. Al gli chiede perché ha taciuto e si sente rispondere:”Non avevo niente da dire a lui” e poi:” Perché hai deciso di parlare? E Birdy:”Non ho deciso,avevi bisogno di me”. In questi cinque minuti una vita, una morte civile,una resurrezione. Tenteranno di fuggire ma Birdy raggiunta la libertà e la consapevolezza ritenterà a volare di fronte alla disperazione di Al.
La trama è avvincente, il film va visto sino all’ultima scena, ottima regia ed interpretazione di Nicolas Cage e di Al Columbato, bella fotografia e musica.
Un film bellissimo tra lo straordinario e il fantastico, l’amicizia ed il sogno a cui si contrappone la tragica realtà che è violenza e morte, da vedere e da riflettere: sognare è meglio che combattere.chibar22@libero.it
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