paolo aiello
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domenica 15 febbraio 2009
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film brillante ingiustamente sottovalutato
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Come genere ricorda certi film sul mondo della malavita di Tarantino, dei Coen o di Kitano, ma antecedente alla maggior parte di questi. Ciò che a mio avviso accomuna questi film è il trattare temi truculenti con leggerezza ma senza buffoneria o supeficialità, con eleganza e un intelligente umorismo dotato di una buona componente di grottesco; e anche l'originalità e la genialità delle invenzioni sceniche e dei dialoghi. Insomma un film in cui ciò che conta, e ciò che colpisce, non è il messaggio, ma la creatività e il "clima espressivo". Da vedere.
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elgatoloco
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domenica 7 ottobre 2018
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vero film poliziesco con risvolti gore
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Asociale con varie caratteristiche(si traveste da poliziotto, cambia identità)non rinuncia al furto né all'omicidio, il protagonista di"Miami Blues"(1990, di George Armitage, dal romanzo di CHarles Willeford), si sposa o quasi, dopo una relazione turabolenta con una studentessa/.prostituta ed è perseguitato da un poliziotto molto particolare, decisamente"fuori ruolo"come poliziotto, quasi un"doppio"(paradossalmente )del "diavolo", ossiia del criminale. Gore(particolari terribili esibiti "tranquillamente"), poliziesco, ma con indubbi risvolti comici o meglio comico-grotteschi, "Miami Blues"(nulla a che vedere con"Miami Vice", né inteso come serie TV né come film), è, anzi era(risale evidentemente a quasi trent'anni fa)un film atipico, dove non si sa bene quale siano le reali intenzioni del protagonista, puro"vilain", criminale patentato, con tendenze spiccamente a-e antisociali, che la psichiatria definirebbe psicopatico, dove però qualche elemento di simpatia la attira, anche più del poliziotto suono rivale("spiazzato"anch'egli, anche perché californiano.
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Asociale con varie caratteristiche(si traveste da poliziotto, cambia identità)non rinuncia al furto né all'omicidio, il protagonista di"Miami Blues"(1990, di George Armitage, dal romanzo di CHarles Willeford), si sposa o quasi, dopo una relazione turabolenta con una studentessa/.prostituta ed è perseguitato da un poliziotto molto particolare, decisamente"fuori ruolo"come poliziotto, quasi un"doppio"(paradossalmente )del "diavolo", ossiia del criminale. Gore(particolari terribili esibiti "tranquillamente"), poliziesco, ma con indubbi risvolti comici o meglio comico-grotteschi, "Miami Blues"(nulla a che vedere con"Miami Vice", né inteso come serie TV né come film), è, anzi era(risale evidentemente a quasi trent'anni fa)un film atipico, dove non si sa bene quale siano le reali intenzioni del protagonista, puro"vilain", criminale patentato, con tendenze spiccamente a-e antisociali, che la psichiatria definirebbe psicopatico, dove però qualche elemento di simpatia la attira, anche più del poliziotto suono rivale("spiazzato"anch'egli, anche perché californiano....)che è"figlio di...."anche quando esibisce la sua dentiera... Poi c'è la ragazza divisa tra l'essere"belle de jour"che però studia e ha serie intenzioni piccolo-borghesi, altri personaggi(comprimari, anzi drammaturgicamente quasi comparse, salvo un'astuta ma complessivmaente corretta poliziotta ispanica), figure comunque incapaci di assurgere a co-protagonisti, capaci di irrompere in quel "triangolo magico"di cui si è dettto. Spingendomi oltre, direi, con qualcuno, che siamo più in territorio Coen che Tarantino(i Coen sono molto meglio, per chi scrive questa nota), che il grottesco funziona qui, nella sua paradossalità. protagonisti Alec Baldwin, l'antisociale, Jennifer Jason Leigh, la"girl", Fred Ward lo strano poliziotto. tutti bravissimi. E oltre a de bellisismi blues si sente la bellissima canzone"Spirits in the Sky"di Norman Greenbaum. Che cosa volete di più? El Gato
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