UNTIL DAWN ? FINO ALL?ALBA.
Tratto dall?omonimo videogioco per Playstation4, il nuovo film di David F. Sandberg, dopo Annabelle 3 e i due Shazam, era gi? nato sotto tre stelle non proprio buone. La prima stella ? un curriculum altalenante tra film fatti bene e fatti male, la seconda ? il preconcetto che i film tratti dai videogiochi sono spesso sinonimo di vaccata, la terza ? che il videogioco Until Dawn era gi? di per s? per un 90% un racconto giocabile e intercambiabile nelle scelte dei personaggi con effetto farfalla attraverso il quicktime event. Togliendo il fatto che gi? come gioco non era proprio eccellente, ma aveva dalla sua un comparto tecnico non da poco e delle chicche sparse qua e l?, una trasposizione sarebbe stata poco pratica.
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UNTIL DAWN ? FINO ALL?ALBA.
Tratto dall?omonimo videogioco per Playstation4, il nuovo film di David F. Sandberg, dopo Annabelle 3 e i due Shazam, era gi? nato sotto tre stelle non proprio buone. La prima stella ? un curriculum altalenante tra film fatti bene e fatti male, la seconda ? il preconcetto che i film tratti dai videogiochi sono spesso sinonimo di vaccata, la terza ? che il videogioco Until Dawn era gi? di per s? per un 90% un racconto giocabile e intercambiabile nelle scelte dei personaggi con effetto farfalla attraverso il quicktime event. Togliendo il fatto che gi? come gioco non era proprio eccellente, ma aveva dalla sua un comparto tecnico non da poco e delle chicche sparse qua e l?, una trasposizione sarebbe stata poco pratica. A meno di non cambiare molto dal gioco. Cosa che hanno fatto e forse ? stata una scelta egregiamente saggia.
-Clover ? alla ricerca di sua sorella Melanie scomparsa nei pressi della Glore Valley, una citt? mineraria. Con lei la aiutano il suo ex fidanzato Max, le sue amiche Nina e Megan e il fidanzato di Nina, Abe. Dopo aver ricevuto indicazioni da uno strambo benzinaio e a causa di una forte pioggia riescono a trovare rifugio in un centro visitatori. Stranamente scoprono che la pioggia si interrompe all?entrata della propriet? e continua al di fuori, che il registro ? firmato pi? e pi? volte dagli ospiti precedenti e che gli stessi sono raffigurati in dei manifesti delle persone scomparse attaccati in una bacheca. Nel frattempo una strana clessidra meccanica si rovescia facendo cadere la sabbia, vengono uccisi uno ad uno da uno strano killer mascherato per poi ritrovarsi al punto di partenza, consci di quanto accaduto prima. Di l? in poi dovranno trovare il modo di sopravvivere tutti quanti fino all?alba per potersi liberare dai loop di morti violente e scoprire i misteri che avvolgono la casa.-
Togliendoci dalle scatole subito i difetti: in primis la fotografia dove per almeno una volta su tre ? troppo scura e poco bilanciata nel capire le figure lontane e alcune azioni quando bastava regolarsi con la grana e la messa a fuoco. La ricerca del jumpscare a volte ? bella telefonata. I personaggi di contorno, seppur utili, meritavano un po? pi? di spessore, alcune dinamiche accadono su una base narrativa non proprio tanto chiara, altre sono buttate troppo velocemente e altre ancora vanno quasi a vuoto.
Per il resto ? un semplice teen-horror per ragazzi che prende spunto da diverse idee gi? utilizzate in Quella casa nel bosco e Auguri per la tua morte, ma integrate con altre niente male. Ad esempio il loop non ? mai uguale al precedente dove si scoprono nuovi dettagli scabrosi e ne cambiano altri. Si passa dal serial killer alla Venerdi 13 alle possessioni stregonesche, dagli oggetti letali alle trasformazioni ambientali, dalle creature soprannaturali al mockumentary in soggettiva. Il tutto in una regia che riesce a creare l?atmosfera giusta, almeno tre momenti belli tesi, addirittura serrati, ed altri a dir poco divertenti, specie quando spicca lo splatter pi? esplosivo. La lore del videogame ? scrostata in buona parte lasciando soltanto l?atmosfera tetra, il personaggio del ?dottore?, i wendigo e il ripetersi delle dinamiche per? affibbiato ai protagonisti e non ai videogiocatori quando a fine walkthrough dovevano ricominciare daccapo. La breve durata ? un altro punto a favore.
Sicuramente non ? un buon film, ma neanche una ciofecona inenarrabile. Una via di mezzo dove perlomeno non si segue a tutti i costi una fedelt? videoludica e non si fa? un passo pi? lungo della gamba senza pretendere troppo. E stavolta, l?altalena per Sandberg ? risalita.
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