Un film-concerto informale e intimo, una ragionata e appassionata operazione di recupero per restituire il ritratto di un uomo che guarda al proprio passato senza monumentalizzarsi
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
Oltre a essere un oggetto facilmente classificabile come film-concerto, Francesco De Gregori. Nevergreen (presentato Fuori Concorso a Venezia 82) è anche - o soprattutto - l'istantanea del grande cantautore ormai settantaquattrenne. "Fate quello che volete col cellulare, sentitevi liberi, tanto ci sono abituato", dice in apertura, un po' per smentire la nomea di burbero e algido artista abituato a eseguire le proprie canzoni senza tener conto del desiderio di karaoke del pubblico e un po' per stipulare una sorta di accordo con il pubblico. [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (3127 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 9 settembre 2025