Dopo i lavori sul materiale d'archivio, Sergei Loznitsa torna a raccontare l'oggi della sua Ucraina: in Special Screening il biennio di un paese sotto assedio, che nonostante questo continua a "vivere"
di Valerio Sammarco La Rivista del Cinematografo
La cerimonia funebre di qualche soldato, una libreria dove vengono portati testi della letteratura russa destinati poi al macero, un matrimonio, alcuni adulti che si battezzano immergendosi nelle acque gelide, il reparto maternità di un ospedale, una scuola elementare, un pronto soccorso, una donna che si esercita con il fucile in una cava.
Dal 2022 a oggi la vita è andata avanti in Ucraina, lo ha fatto però sotto il giogo di un'invasione che ne ha drasticamente condizionato la quotidianità.
Dieci anni dopo Maidan, Sergei Loznitsa torna con The Invasion (in Special Screening a Cannes) a filmare il presente della sua Ucraina (in realtà lo hanno fatto alcune piccole troupe dislocate sul territorio, lui è rimasto a Kiev per assemblare tutto il materiale raccolto): se allora si focalizzava sui giorni della rivoluzione che portarono alla caduta del presidente Viktor Janukovyc, stavolta si sofferma - le immagini sono il frutto di due anni di riprese - sulla "normalità" di un paese che da oltre un biennio fa i conti con una situazione anormale. [...]
di Valerio Sammarco, articolo completo (3559 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 18 maggio 2024