David Ayer dirige Jason Statham in un picchiaduro fuori tempo massimo. L'unica nota positiva è Jeremy Irons
di Gian Luca Pisacane La Rivista del Cinematografo
Attori come Jason Statham sembrano essere figli di un altro tempo. Si è sempre ispirato a Bruce Lee, è l'erede di Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone. Come lui ne sono rimasti pochi. Duetta ancora con Vin Diesel e Dwayne Johnson, alcune volte si accosta a Denzel Washington (The Equalizer) e prova a emulare il successo di Keanu Reeves (John Wick). Tra quelli citati è però il più prolifico.
I suoi film sono tutto muscoli, sudore e machismo scatenato. Sono picchiaduro senza pietà, in cui la storia è evanescente. [...]
di Gian Luca Pisacane, articolo completo (2336 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 10 gennaio 2024