la criticadora de pelicula
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domenica 10 agosto 2025
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bacchette tra le ruote
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"Breve storia di una famiglia" è un' intrigante opera prima del regista cinese Jianjie Lin. Il film vede l'infiltrarsi dell' adolescente Shuo all' interno di un nucleo familiare composto da madre padre e figlio. Shuo è un tipo solitario, piuttosto enigmatico e Wei, suo compagno di classe, ne è incuriosito. Dopo avergli provocato, accidentalmente o meno una caduta, lo invita nel suo bell'appartamento borghese dove tutto pare armonioso.
I genitori di Wei si dimostrano subito accoglienti con l' amico del figlio, tanto che Shuo ne prende pian piano il posto. Lo fa impietosendo (dichiara di essere orfano di madre e di avere un padre violento), lusingando o dimostrandosi volenteroso e attratto dallo studio, al contrario di Wei svogliato e interessato soprattutto ai videogiochi.
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"Breve storia di una famiglia" è un' intrigante opera prima del regista cinese Jianjie Lin. Il film vede l'infiltrarsi dell' adolescente Shuo all' interno di un nucleo familiare composto da madre padre e figlio. Shuo è un tipo solitario, piuttosto enigmatico e Wei, suo compagno di classe, ne è incuriosito. Dopo avergli provocato, accidentalmente o meno una caduta, lo invita nel suo bell'appartamento borghese dove tutto pare armonioso.
I genitori di Wei si dimostrano subito accoglienti con l' amico del figlio, tanto che Shuo ne prende pian piano il posto. Lo fa impietosendo (dichiara di essere orfano di madre e di avere un padre violento), lusingando o dimostrandosi volenteroso e attratto dallo studio, al contrario di Wei svogliato e interessato soprattutto ai videogiochi.
Resta sempre un po' il dubbio su ciò che Shuo racconta e il regista non aiuta; piuttosto insinua per poi ridimensionare e insinuare di nuovo: insomma, tiene abbastanza incollati allo schermo e dimostra un' ottima capacità di narrazione.
In ogni caso Shou è l' elemento che sconvolge un assetto famigliare. La sua entrata in casa comporta una doppia fascinazione: il ragazzo viene per la prima volta a contatto con un mondo superiore alla sua estrazione sociale, dove è possibile coltivare e dimostrare i propri talenti, mentre i genitori di Wei vedono in Shuo la possibilità per riscattarsi da un un passato doloroso a causa di un aborto obbligato (vedi legge cinese ora non più in vigore) e decidono di adottarlo.
A mettere "le bacchette" tra le ruote ci pensa Wei, sempre più geloso e intollerante verso l'amico assurto a ruolo di fratello.
Wei rappresenta la classe agiata che teme e intralcia la scalata sociale di chi vorrebbe raggiungere i suoi stessi privilegi. Quello dei conflitti di classe è un tema sempre in auge e presente in alcune memorabili pellicole del passato. Sebbene venga immediato il riferimento a "Teorema" di Pasolini, questo film ha degli intenti ed esiti molto differenti, e anche gli accostamenti a "Il servo" di Losey o al più recente "Parasite" vanno fatti con qualche riserva.
Per alcuni aspetti e con cautela viene inoltre da citare "The Housemaid" del coreano Kim ki-young, realizzato nel 1960.
Tecnicamente il film è molto interessante per riprese insolite, spesso dall'alto o dai primi piani che "bucano", accompagnate da intense musiche elettroniche e famosi brani di musica classica, perfettamente aderenti alle situazioni.
La fotografia, dai tagli netti, rende molto bene il clima ora asettico ora inquietante del film che, ça va sans dire, è da vedere!
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cardclau
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sabato 2 agosto 2025
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la complessita'' delle dinamiche familiari
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Come qualsiasi film, anche il Breve storia di una famiglia del cinese Lin Jianjie, può essere letto in diversi modi. Comunque una Cina impressionante per modernità, a tal punto da intimorire. Il critico parla di disfunzioni familiari nella famiglia, ma di che disfunzioni si tratta? A mio parere non si tratta di questo; penso che ci troviamo di fronte a due conflitti di difficile soluzione, se non si hanno i vissuti e gli affetti adeguati, dentro. Il primo conflitto è quello di Wei: siamo di fronte a un figlio unico che diventato adolescente, cresciuto in una famiglia che ha trasferito l’opulenza che non ha potuto godere su di lui, si confronta con la figura paterna.
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Come qualsiasi film, anche il Breve storia di una famiglia del cinese Lin Jianjie, può essere letto in diversi modi. Comunque una Cina impressionante per modernità, a tal punto da intimorire. Il critico parla di disfunzioni familiari nella famiglia, ma di che disfunzioni si tratta? A mio parere non si tratta di questo; penso che ci troviamo di fronte a due conflitti di difficile soluzione, se non si hanno i vissuti e gli affetti adeguati, dentro. Il primo conflitto è quello di Wei: siamo di fronte a un figlio unico che diventato adolescente, cresciuto in una famiglia che ha trasferito l’opulenza che non ha potuto godere su di lui, si confronta con la figura paterna. E ne esce perdente e rancoroso. Il padre, orfano in età infantile, un self made man rigido, ha difficoltà a comprendere che la sua vita ha poco da spartire col figlio, forse meno dotato ma comunque viziato e meno capace di affrontare la vita. Non vede la figura del figlio Wei con simpatia, non gli somiglia. Deve amarlo perché genitore, ma non gli riesce. Il secondo conflitto è l’entrata nella famiglia di Shuo che ha avuto un incidente con Wei a scuola. Shuo, introverso, avrebbe perso la madre in età infantile, sembra avere un padre alcolizzato e violento. Piace ai genitori di Wei; la madre sente che potrebbe essere il secondo figlio che non hanno potuto avere a suo tempo; il padre impara ad apprezzarlo, si sente con lui in sintonia, di più che con Wei; a tal punto che vorrebbero adottarlo (il padre di Shuo era nel frattempo deceduto). Wei potrebbe sviluppare una invidia positiva, potrebbe scoprire che Shuo ha delle marce in più, potrebbe cercare di emularlo, elaborando la competizione che i fratelli hanno per i genitori, crescere e sviluppare talenti propri. Ma Wei sviluppa una invidia negativa; avverte che Shuo potrebbe essere un problema insormontabile e quindi deve distruggerlo facendo in modo che la famiglia non lo faccia entrare. Il film termina con la famiglia riunita a cena, in tre. Tutti perdenti.
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