imperior max
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lunedì 9 settembre 2024
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"la fossa è stata scossa"
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Fermo restando che il primo Beetlejuice mi era piaciuto un bel po’ nonostante un finale anche carino, ma schizzato al mille per cento e frettolosissimo, per BEETLEJUICE BEETLEJUICE avevo qualche perplessità e delle sicurezze, visto il cast storico e Tim Burton alla regia. E che dire, mi sono ricreduto positivamente.
Dopo 36 anni Lydia Deetz conduce uno show televisivo sulle case infestate dai fantasmi insieme al suo fidanzato mezzo cojoncello, la madre Delia continua con le sue sculture e la sua galleria d’arte e la figlia Astrid ha un rapporto semi distaccato con loro, non condividendo affatto i loro modi particolari. Muore tragicomicamente nonno Astrid e tutti quanti decidono di ritornare nella vecchia casa a Winter River per il funerale.
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Fermo restando che il primo Beetlejuice mi era piaciuto un bel po’ nonostante un finale anche carino, ma schizzato al mille per cento e frettolosissimo, per BEETLEJUICE BEETLEJUICE avevo qualche perplessità e delle sicurezze, visto il cast storico e Tim Burton alla regia. E che dire, mi sono ricreduto positivamente.
Dopo 36 anni Lydia Deetz conduce uno show televisivo sulle case infestate dai fantasmi insieme al suo fidanzato mezzo cojoncello, la madre Delia continua con le sue sculture e la sua galleria d’arte e la figlia Astrid ha un rapporto semi distaccato con loro, non condividendo affatto i loro modi particolari. Muore tragicomicamente nonno Astrid e tutti quanti decidono di ritornare nella vecchia casa a Winter River per il funerale. Nel frattempo Beetlejuice nell’aldilà conduce la sua attività da bioesorcista e le cose cominceranno a deteriorarsi con l’arrivo della sua ex-moglie defunta Delores divenuta una succhia anime. Dopo svariati eventi le due storie si intrecceranno quando verrà pronunciato tre volte “Beetlejuice”. Togliamoci subito di torno i difetti: circa la metà delle idee di trama sono di riporto al primo film, la giovane Astrid rischia a momenti di andare fuori carreggiata e un personaggio particolare che secondo me sarebbe stato più efficace se fosse apparso molto dopo. In più Monica Bellucci doppiata, al solito, non si può sentire…
…, ma fortunatamente parla poco e il suo personaggio cadaverico tenuto su con la graffettatrice fa’ la sua porca figura. Catherine O’Hara e Winona Rider sono ancora belle in forma e Jenna Ortega riesce a prendere il testimone di Winona con le dovute differenze. Michael Keaton fa’ un Beetlejuice esattamente come lo avevamo lasciato, sempre stronzo, istrionico, freakettone, ma stavolta con molto più spazio. Willem Dafoe continua ad essere un grande e affascinante attore, anche con mezza calotta cranica scoperta. E a sorpresa un piccolo, ma intenso ruolo di Danny de Vito. La regia di Tim Burton è a ruota libera, ritornato al gotico colorato nelle immagini, nei contenuti, nell’animazione in stop motion, nel bianco e nero, nello splatter divertente e nella musica di un Danny Elfman che mantiene fedele e attuale lo scomparto.
La storia, come detto prima, ha dei rimandi che puntano sulla nostalgia, ma non più di tanto visto che si intrecciano con la restante metà con altre ottime idee di messinscena e narrative. Il confronto generazionale tra nonna, madre e figlia che affrontano le proprie situazioni tra elaborazioni del lutto, una relazione complicata e un percorso di crescita e accettazione familiare. Poi ci sono le origini di Beetlejuice, l’aldilà sempre satirico e burocratico, l’idea di un traghettatore di anime trasformato in una metropolitana danzante e glam, si gioca sugli stereotipi che persistono anche da morti, si perculano Disnei, Netflix e Instagram in maniera sottile e impattante e un finale volutamente ambiguo e creativo dove si nota molto la presenza di Tim Burton. In più la sottotrama di Jenna Ortega è scritta e intrecciata molto bene.
Un’ora e tre quarti che scorrono lisci, sono un po’ meglio narrati e finalmente in un sequel “fuori tempo massimo”, ma ancora bello fresco. Ciao ciao Top Gun e Indiana Jones…!
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steffa
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lunedì 9 settembre 2024
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beetlejuice
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bisogna davvero amare il primo film per poter vedere questo , i meriti sono solo quelli di averci provato, ma di questo passo vedrei anche la parte 3
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francesca bambace
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domenica 8 settembre 2024
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il film non mi è piaciuto
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Adoro il cinema di Tim Burton. L'aspettativa era di vedere un bel film ma è stata disattesa. La storia convince ma non lo svolgimento, sfilacciato, scomposto, frammentato in sottotrame confuse e senza coesione. La prima ora è stata noiosa, la parte successiva si è un po' ripresa, ma il film a mio parere manca di smalto e non convince. La sala del cinema era semivuota, tuttavia pare che in tanti stiano andando a vederlo, credo per la pubblicità a tamburo battente che sta svendo il film e perché da Tim Burton ci si aspetta il meglio. Tuttavia se mi chiedessero se vale la pena andare a vederlo direi con certezza di no.
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joecondor
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venerdì 6 settembre 2024
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divertente danza macabra keaton strepitoso
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Una grande danza macabra di Tim Burton con un Michael Keaton pirotecnico da Oscar per un personaggio indimenticabile.Grande spettacolo
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peer gynt
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mercoledì 28 agosto 2024
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un luna-park gotico scoppiettante e divertente
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Dopo 36 anni dal suo film-cult "Beetlejuice" (1988), Tim Burton gira un sequel che sembra quasi un remake. Chi ha amato il primo amerà anche questo e chi non ha apprezzato la follia demenzial-parodistica del Burton 30enne non potrà apprezzare nemmeno quella del Burton 66enne. La trama c'è ed è quella di un capitolo 2, con l'indovinata introduzione di Jenna Ortega ad interpretare Astrid, la figlia di Lydia-Winona Ryder (praticamente una sorella di Wednesday Addams). Ma la trama, come nel primo film, non è importante quanto l'invenzione figurativa, la creazione di gag orrorifico-demenziali, le freddure della sceneggiatura, elementi che erano presenti nel vecchio film ma che non mancano affatto anche in questo.
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Dopo 36 anni dal suo film-cult "Beetlejuice" (1988), Tim Burton gira un sequel che sembra quasi un remake. Chi ha amato il primo amerà anche questo e chi non ha apprezzato la follia demenzial-parodistica del Burton 30enne non potrà apprezzare nemmeno quella del Burton 66enne. La trama c'è ed è quella di un capitolo 2, con l'indovinata introduzione di Jenna Ortega ad interpretare Astrid, la figlia di Lydia-Winona Ryder (praticamente una sorella di Wednesday Addams). Ma la trama, come nel primo film, non è importante quanto l'invenzione figurativa, la creazione di gag orrorifico-demenziali, le freddure della sceneggiatura, elementi che erano presenti nel vecchio film ma che non mancano affatto anche in questo. E si va da citazioni dell'horror classico come Monica Bellucci-Frankenstein (che si ricuce da sola con la sparapunti) a gag della nostra paranoia quotidiana come la scena in chiesa, quando tutto il pubblico (di influencer!) che assiste alla cerimonia riprendendola cell alla mano viene inghiottito dal proprio smartphone. Burton prende in giro il cinema e noi con lui e riesce a farci divertire. Quanto basta per valere il costo del biglietto.
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[+] il divertito e divertente ritorno di beetlejuice
(di antonio montefalcone)
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