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luca percival
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venerdì 6 settembre 2024
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campionatura di accozzaglie horror
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Un preambolo che s'ha da fare: ben vengano le produzioni italiane coraggiose come queste, ben vengano gli horror/slasher nostrani e ben vengano le volontà di sperimentare. Ne abbiamo un tremendo bisogno e quest'ultimo, per essere colmato, necessita senz'altro di qualche piccolo passo falso. "The Well" di Zampaglione ne fa parte. Il film strizza inesorabilmente l'occhio per tutta la sua durata alle atmosfere di "Suspiria" e più in generale, al cine-horror italiano antecedente gli anni novanta e difatti la stessa protagonista femminile, tutt'altro che casualmente ricorda la Jessica Harper di Argento. Le scene slasher sono l'unica scollatura dal già visto in patria e da qui in poi, l'oblio. Miriadi di influencer e critici, hanno promosso "the Well" alle superiori del cinema made in italy (e non solo addirittura), ma una volta terminata l'ora e mezza di visione, mi sono chiesto più volte se avessimo visto tutti la stessa opera.
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Un preambolo che s'ha da fare: ben vengano le produzioni italiane coraggiose come queste, ben vengano gli horror/slasher nostrani e ben vengano le volontà di sperimentare. Ne abbiamo un tremendo bisogno e quest'ultimo, per essere colmato, necessita senz'altro di qualche piccolo passo falso. "The Well" di Zampaglione ne fa parte. Il film strizza inesorabilmente l'occhio per tutta la sua durata alle atmosfere di "Suspiria" e più in generale, al cine-horror italiano antecedente gli anni novanta e difatti la stessa protagonista femminile, tutt'altro che casualmente ricorda la Jessica Harper di Argento. Le scene slasher sono l'unica scollatura dal già visto in patria e da qui in poi, l'oblio. Miriadi di influencer e critici, hanno promosso "the Well" alle superiori del cinema made in italy (e non solo addirittura), ma una volta terminata l'ora e mezza di visione, mi sono chiesto più volte se avessimo visto tutti la stessa opera. Banalmente: nelle primissime battute si manifesta il classico difetto dei film italiani con attori stranieri, e cioè i flussi audio su canali diversi, cosi da rendere il doppiaggio straniero e la recitazione originale percettibilmente sfasati tra loro e privi di amalgama (mi chiedo nel 2024 se sia ancora possibile crollare in errori del genere). Per non parlare delle recitazioni mediocri, l'incipit della storia ai limiti dell'accettabile, le reazioni umane teatrali e coreografate all'innaturalezza dell'essere, parti scenografiche artefatte (le prigioni sotterranee e relativo pozzo dipinto), sino ai collegamenti tra personaggi forzati e un montaggio sonoro retrò, definibile quasi boomer. Scena finale che non fa altro che confermare quanto detto, con il restauaro del dipinto tutto d'un tratto rapido e semplicistico per esigenze di trama, tant'è che la protagonista con cotone e acqua, termina un lavoro inutilmente sviluppato durante il film con calma e pazienza. Allora non bastava sciacquare il dipinto, compiere il rito e tanti saluti ad una storyline del genere?. Trucco prosaico tecnicamente ottimo, splatter idem.
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cris
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domenica 1 settembre 2024
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le streghe son tornate
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A parte la qualità della pellicola e la volontà del regista nel voler omaggiare, con il massimo rispetto possibile, i grandi nomi del passato, riuscendoci egregiamente, è la storia il pezzo forte di questo film. Ricchissima di idee e spunti interessanti, ricercati e, se ami l'horror, divertenti. L' orrore scaturito dagli smembramenti dell' orco è degno di nota, insieme con gli effetti speciali eccezionali. Ma il discorso stregoneria è il mio preferito. L' occulto, le maledizioni e il rituale delle streghe sono le mie cose preferite. Adoro questi elementi in un horror, adorando da sempre Suspiria, e adoro che ci siano anche qui. Ben fatto!
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daniele
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venerdì 30 agosto 2024
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non pensavo fosse così bello
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Non pensavo fosse così bello. L' ho visto perché l' horror italiano va sostenuto. Ma qui non è solo questione di sostegno. C'è tantissima sostanza. Un lavoro eccellente che fa riscoprire il piacere di guardare l'horror come ai vecchi tempi, quando si guardava Dario Argento e si tremava di paura e ci si schifava dei orrori. O come Fulci. Raccapricciante come Fulci, si! Gran bell'horror e, visto l'andazzo generale dell' horror italiano, non me l' aspettavo. Benissimo!
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roberto
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venerdì 30 agosto 2024
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finalmente un horror italiano degno di questo nome
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Ho letto che molti lo hanno apprezzato tantissimo. Beh hanno ragione. Anche a me è piaciuto tantissimo e sono felice di poter dire che, per me, l' horror italiano è tornato con questo film. Non trovo errori né sbavature. La trama è fortissima e originale, perché i richiami ai film del passato sono fatti ad arte ed utilizzati in modo nuovo. Gli attori, regia e fotografia impeccabili. Mi è piaciuto proprio tutto. Complimenti
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no_data
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mercoledì 28 agosto 2024
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una storia dell''orrore tutta italiana
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Signori, qui siamo di fronte a una storia dell'orrore tutta italiana.
Questo film, prodotto e girato da un ricco e famoso cantante sposato con un'altrettanto ricca e famosa attrice, ha subito una campagna marketing oltre il limite della truffa.
è assolutamente impensabile che un film così amatoriale, scadente e a tratti imbarazzante riceva da critici e influencer recensioni entusiaste. Si è trattata chiaramente di una campagna media per portare la gente in sala.
E a cosa si trova davanti lo spettatore? non un punto di rinascita del cinema di genere italiano, ma l'ennesimo tentativo di imitare i grandi maestri, stavolta però penalizzato da una regia inesperta, una sceneggiatura telefonata e scialba, dialoghi ridicoli e recitazione imbarazzante.
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Signori, qui siamo di fronte a una storia dell'orrore tutta italiana.
Questo film, prodotto e girato da un ricco e famoso cantante sposato con un'altrettanto ricca e famosa attrice, ha subito una campagna marketing oltre il limite della truffa.
è assolutamente impensabile che un film così amatoriale, scadente e a tratti imbarazzante riceva da critici e influencer recensioni entusiaste. Si è trattata chiaramente di una campagna media per portare la gente in sala.
E a cosa si trova davanti lo spettatore? non un punto di rinascita del cinema di genere italiano, ma l'ennesimo tentativo di imitare i grandi maestri, stavolta però penalizzato da una regia inesperta, una sceneggiatura telefonata e scialba, dialoghi ridicoli e recitazione imbarazzante.
Scandalo tutto italiano.
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domenica 18 agosto 2024
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una schifezza!
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Bruciate la pellicola!!!!.... Un film più brutto mai visto in vita mia!!! Il La Gerini dopo questo film mi ha proprio deluso e il regista meglio che continui a fare il cantante!!!.... E con questo ho detto tutto.
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dr.lamb666
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domenica 11 agosto 2024
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as above so below
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L'incipit ispirato La casa dalle finestre che ridono è un omaggio gradito così come l'atmosfera da gotico d'antan ci accoglie in un territorio che pensiamo di conoscere: codificato da centinaia di film, ma Zampaglione decide di andare oltre e scardinare le regole, un po' come succedeva nel migliore cinema di Hong Kong (anni 80-90).
Ed improvvisamente ci troviamo in un incubo che per certi versi mi ha ricordato Baskin (2015) anche grazie alla scelta di un cast davvero azzeccato, su tutti la strega Dorka e il boia Arruda!
Quindi che tipo di film dovete aspettarvi?
È in sintesi un horror Italiano al 100% che va ibridandosi persino con il torture porn, almeno all'apparenza, non lesinando sulle scene gore davvero ben realizzate ed insistite, tanto da ricordare per efferatezza Terrifier e il movimento splatter!
Finale "politico" davvero azzeccato e non banale che sovverte quanto narrato senza negarlo, avvicinandosi a certe ricerche della fisica quantistica dove l'esoterismo viaggia di pari passo con la scienza.
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L'incipit ispirato La casa dalle finestre che ridono è un omaggio gradito così come l'atmosfera da gotico d'antan ci accoglie in un territorio che pensiamo di conoscere: codificato da centinaia di film, ma Zampaglione decide di andare oltre e scardinare le regole, un po' come succedeva nel migliore cinema di Hong Kong (anni 80-90).
Ed improvvisamente ci troviamo in un incubo che per certi versi mi ha ricordato Baskin (2015) anche grazie alla scelta di un cast davvero azzeccato, su tutti la strega Dorka e il boia Arruda!
Quindi che tipo di film dovete aspettarvi?
È in sintesi un horror Italiano al 100% che va ibridandosi persino con il torture porn, almeno all'apparenza, non lesinando sulle scene gore davvero ben realizzate ed insistite, tanto da ricordare per efferatezza Terrifier e il movimento splatter!
Finale "politico" davvero azzeccato e non banale che sovverte quanto narrato senza negarlo, avvicinandosi a certe ricerche della fisica quantistica dove l'esoterismo viaggia di pari passo con la scienza.
As Above so below, così recita la chiave misterica della "magia", e The well accoglie in pieno il concetto divulgandolo nello splendido finale.
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giomas
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sabato 10 agosto 2024
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una cosa triste
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Avevo visto le recensioni e pensavo di vedere un bel film... avrei dovuto leggere quelle del pubblico.
Praticamente uno dei film di Dario Argento degli ultimi anni, con trame scontate e recitazione pessima... La recitazione della bambina ricorda quella raccapricciante di Asia Argento nel loro Dracula e riesce a trascinare con sé anche la Gerini che era partita in modo decente.
Aveva senza fare questo film?
Direi di no... ma soprattutto vi prego di fare critiche oneste. Grazie
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imperior max
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lunedì 5 agosto 2024
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the ring, sia nipponico che americano, hanno un degno avversario...!
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Posso dire con tranquillità di essermi goduto, finalmente, un film horror fatto coi controcazzi. Immersivo, sanguinoso, violento, teso, pauroso in alcuni punti, suggestivo, crudo, interessante e internazionale. E indovinate un po’, è italiano. Di Federico Zampaglione ne avevo sentito parlare come di uno che sa’ mettere in scena bene, ma che purtroppo aveva spesso tra le mani delle sceneggiature così così. Stavolta con THE WELL non è così.
1993. Lisa Gray, una giovane restauratrice d’arte americana, si reca verso Sambuci nel Lazio per sistemare un quadro di una duchessa. Nel pulmino incontra tre biologi forestali con i quali stringe amicizia. Una volta giunti a destinazione Lisa fa’ conoscenza con il proprietario di un pub davanti alla villa e con la duchessa Emma Malvisi e la figlia Giulia che soffre di una sindrome particolare.
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Posso dire con tranquillità di essermi goduto, finalmente, un film horror fatto coi controcazzi. Immersivo, sanguinoso, violento, teso, pauroso in alcuni punti, suggestivo, crudo, interessante e internazionale. E indovinate un po’, è italiano. Di Federico Zampaglione ne avevo sentito parlare come di uno che sa’ mettere in scena bene, ma che purtroppo aveva spesso tra le mani delle sceneggiature così così. Stavolta con THE WELL non è così.
1993. Lisa Gray, una giovane restauratrice d’arte americana, si reca verso Sambuci nel Lazio per sistemare un quadro di una duchessa. Nel pulmino incontra tre biologi forestali con i quali stringe amicizia. Una volta giunti a destinazione Lisa fa’ conoscenza con il proprietario di un pub davanti alla villa e con la duchessa Emma Malvisi e la figlia Giulia che soffre di una sindrome particolare. Mentre sistema il quadro, con due settimane di tempo contate, Lisa andrà incontro a visioni e incubi causati dalle soggezioni del quadro stesso che sembrerebbe avere qualcosa di molto oscuro dietro. Nel frattempo i tre biologi accampati nel bosco del paese vengono storditi, rapiti e rinchiusi in una prigione con celle circolari e un pozzo al centro. Da lì in poi inizierà l’incubo.
Qui si ritorna all’horror vecchio stampo italiano, ma di quando andava a bomba, visti i richiami a Dario Argento, Mario Bava, Lucio Fulci e persino Pupi Avati guardando le atmosfere, le inquadrature e l’ambientazione. La regia è precisa, lenta in alcune riprese e con un buon montaggio. Si alternano le sequenze oniriche con quelle surreali in maniera buona. La violenza è crudelissima, splatterosissima e sporchissima, mai trash e quasi alla Martyrs in alcuni punti. La fotografia giustamente cambia dal caldo al freddo tra la villa e il pozzo, i jumpscare non ci sono e i personaggi, anche se approfonditi quanto basta, sono perfettamente coerenti e ben interpretati. Dall’attrice protagonista che ha fatto Terrifier 2 alla figlia del regista e Claudia Gerini. Uno ha dovuto ingrassare 30 kili per interpretare una sorta di Leatherface micidiale e la pelata è formidabile. Gli effetti speciali analogici molto ben credibili. La storia prende dei risvolti sempre più alla Suspiria con un colpo di scena rivelatorio non male e ben costruito fino ad un finale meraviglioso che mette in risalto la crudeltà umana sopra a qualunque male, sia ultraterreno che non.
Purtroppo i difetti si vedono in alcune soluzioni di doppiaggio e presa diretta non proprio eccelsi, i primi venti minuti sono così così e faciloni e una scelta fatta da un personaggio è un po’ forzata.
Dura 91 minuti, ma sono comunque ben spesi. Speriamo che con la distribuzione internazionale il film si faccia sentire ed incassi bene perché proprio teniamo testa ai migliori film horror del XXI secolo e non sto’ esagerando.
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enrico seimandi
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domenica 4 agosto 2024
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tonitruante
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Buongiorno ho visto il film ieri. Speranzoso, di Z. non avevo ancora visto nulla. In sintesi: molto deluso. Da dimenticare. Uscendo dico al mio amico cinefilo "I film della Troma sono molto più belli!" E lui
"Ma è un' altra cosa. Quelli sono Kitsch Camp, questo è Kitsch Trash!" "E sarebbe?" gli chiedo. "Quelli fanno film brutti e lo sanno e ci ridono, questo invece non lo sa, non ci ride ed è tonitruante."
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