ellesic
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domenica 23 novembre 2014
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quasi come il fumetto
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Buon lavoro. Ovviamente a causa del budget non è stato possibile girarlo a Londra, ma va bene lo stesso. Le atmosfere sono giuste. Bisognerebbe poterlo giudicare con un budget sufficiente, ma la prova mi sembra più che superata.
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adriano de simone
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martedì 4 novembre 2014
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il giudizio di un fan
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Questa pellicola, da fan di Dylan Dog, non mi è piaciuto. Certo, ci sono spunti interessanti, la regia e il livello tecnico generale ( recitazione del protagonista, Valerio di Benedetto a parte) sono molto buoni, nonostante lo scarso budget dei creatori, Claudio Di Biagio (regia) e Luca Vecchi( sceneggiatura). Le atmosfere sono abbastanza buone, anche se poco somiglianti al grigiore di londra dei fumetti, ma la scelta della musica è completamente sbagliata: nei fumetti di Dylan la musica è una componente importante e viene prediletta la classica o l'heavy metal rispetto all'elettronica. Il problema pricipale sta nella sceneggiatura. La storia è debole, noisa e trascinata e il personaggio è stato stravolto. Dylan è un sognatore, un idealista, un romantico, un personaggio poetico e a tratti malinconico, quello proposto nella pellicola è molto più distaccato, cinico e freddo, e fa delle cose che Dylan non farebbe mai: per esempio non si metterebbe mai con due ragazze contemporaneamente, è un romantico, non un casanova; non non metterebbe mai una vita in pericolo per arrivare alla verità come accaduto da madame Trelkovski; e soprattutto è un abitudinario, non lascerebbe MAI il clarinetto per suonare sweet child su guitar hero, quella scena è a dir poco imbarazzante. Certo, rispetto a al film americano o ad altri film italiani ( che siano "del web" o meno) è oro, ma non è comunque un lavoro sufficiente, perché questo non è Dylan Dog. Spero che ne traggano veramente una serie come si sta vociferando, ma spero che Di Biagio si renda conto che c'è tanto da fare per migliorare: ad esempio tenere lontano Vecchi da carta e penna.
Inoltre, dalla tua recensione Raffaella Giancristofaro, si evince che non sei una lettrice: liquidare Hamlin e Madame Trelkovski, due personaggi pilastro del Dylan Dog fumetto, come collezionista e medium è una cosa che urla vendetta. Certe cose, e te lo dico senza cattiveri, lasciale a noi fan, che possiamo giudicare e confrontare il lavoro svolto con cognizione di causa.
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domenica 2 novembre 2014
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il messaggio
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Vi è un chiaro messaggio, in questo film, che porta uno standard generalmente "Web", all'apice del Grande Schermo. Matericamente parlando, con un prodotto che si inserisce esattamente fra i due mezzi di comunicazione, entrambi di enorme portata. Artisticamente parlando, un lavoro del genere è ancora legato a radici "Adatte al Web", quali alcuni interventi di colonna sonora discutibili, casting migliorabile, inquadrature da rivedere, ma lo giudizio superficiale , rispetto all'idea e al budget di fondo, che inabissano qualsiasi critica legata alla cinematografia . Molte scelte del regista, come i titoli di coda, riprendono una forte modernità nello stile, che ricorda gli ultimi film da quattro soldi Hollywoodiani, come certe scelte di fotografia o scene d'azione, personalmente, avrei preferito, delle scelte calibrate, non eccessive, piacevoli, a volte minimali, pulite, senza togliere niente al valore artistico del film, semmai, purificandolo da interventi estremi e banali.
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Vi è un chiaro messaggio, in questo film, che porta uno standard generalmente "Web", all'apice del Grande Schermo. Matericamente parlando, con un prodotto che si inserisce esattamente fra i due mezzi di comunicazione, entrambi di enorme portata. Artisticamente parlando, un lavoro del genere è ancora legato a radici "Adatte al Web", quali alcuni interventi di colonna sonora discutibili, casting migliorabile, inquadrature da rivedere, ma lo giudizio superficiale , rispetto all'idea e al budget di fondo, che inabissano qualsiasi critica legata alla cinematografia . Molte scelte del regista, come i titoli di coda, riprendono una forte modernità nello stile, che ricorda gli ultimi film da quattro soldi Hollywoodiani, come certe scelte di fotografia o scene d'azione, personalmente, avrei preferito, delle scelte calibrate, non eccessive, piacevoli, a volte minimali, pulite, senza togliere niente al valore artistico del film, semmai, purificandolo da interventi estremi e banali. Apprezzabile, invece, il grande lavoro del fonico e dell'ingeniere del suono, e di alto rilievo, alcuni interventi sulla fotografia, sopratutto negli interni, che risultano magnifici all'occhio.
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