Documentario stile vintage per riproduzione e per musiche di sottofondo, ma quanto mai attuale riguardo a contenuti. E' il racconto di una donna di grande carattere e forza di volontà, che non smette mai di sognare, al punto tale da abbandonare la sua passione (l'insegnamento e il teatro) per donare tutta sé stessa alla natura. Al punto tale da dar vita a un luogo "tutto Made in Italy" fatto di arte e di ingegno e, nel contempo, di semplicità e di amore, un giardino che non ha bisogno di sostanze chimiche per vivere, ma solo di buona volontà. Una giungla fiorita che nasce da tecniche naturali quali la preparazione del compost (che non è solo "terreno fertile", ma che, a giudizio della protagonista, è "vita che continua sotto altra forma") e la naturalizzazione, ossia il prelievo di zolle da altri terreni per trapiantarle nel suo orto (senza con ciò depauperare l'area del prelievo perché in questa verrà, a sua volta, trapiantata la zolla prelevata dal suo giardino!).
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Documentario stile vintage per riproduzione e per musiche di sottofondo, ma quanto mai attuale riguardo a contenuti. E' il racconto di una donna di grande carattere e forza di volontà, che non smette mai di sognare, al punto tale da abbandonare la sua passione (l'insegnamento e il teatro) per donare tutta sé stessa alla natura. Al punto tale da dar vita a un luogo "tutto Made in Italy" fatto di arte e di ingegno e, nel contempo, di semplicità e di amore, un giardino che non ha bisogno di sostanze chimiche per vivere, ma solo di buona volontà. Una giungla fiorita che nasce da tecniche naturali quali la preparazione del compost (che non è solo "terreno fertile", ma che, a giudizio della protagonista, è "vita che continua sotto altra forma") e la naturalizzazione, ossia il prelievo di zolle da altri terreni per trapiantarle nel suo orto (senza con ciò depauperare l'area del prelievo perché in questa verrà, a sua volta, trapiantata la zolla prelevata dal suo giardino!). Il risultato è quello che oggi si chiamano "I Giardini del Casoncello" di Scascoli, vera perla naturalistica del bolognese, oggi apprezzata dai turisti di tutto il mondo.
Ma ciò che risalta maggiormente è la proattività di Gabriella Buccioli che ne sa sempre una più del diavolo su come far sentire le sue piante "a proprio agio", come fossero "principesse" sul loro trono. Lei, invece, è la serva. E sembra compiacersene!
D'altro canto, quanta gente decide nella sua vecchiaia di isolarsi, per vivere una vita in solitaria, in contemplazione, lontana dal mondo! Solo la natura sembra dare speranza. Tutto il resto non conta. Ma per Gabriella non è così. Lei capisce che tutta questa bellezza, tutto il suo sapere tradotto in giardinaggio non possono rimanere soltanto per lei. Occorre che questo dono, questa gioia che "qualcuno" le ha dato, venga trasmesso anche agli altri, a tutto il mondo. Perciò Gabriella, da giardiniera, si trasforma in attrice per noi.
Da qui nasce il documentario. Un messaggio che dovremmo tutti "leggere", a prescindere da ogni nostra convinzione personale.
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