dudola
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lunedì 16 aprile 2007
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l'ultimo re di scozia
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Di un'intensità e forza espressiva unica la scena della tortura, quando il giovane medico viene appeso con dei ganci al petto.. diffile riuscire a tenere lo sguardo sul grande schermo. Emozionanti anche le scene in cui Amin incita la folla. Bello il messaggio finale.
L'unica cosa che non ho capito è nelle frasi finali.. c'era scritto che tutti gli ostaggi tranne uno furono salvati, chi intendevano?
ah dimenticavo la morte del medico... scena toccante anche se al limite dell'esagerazione.
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pinto
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venerdì 30 marzo 2007
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forest sei un mito
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Grandissimo film, parla esatamente di ciò che voi italiani nn siete mai stati al corrente, gli attori meritano un grandissimo applauso! fenomenale!!
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wollano
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lunedì 26 marzo 2007
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la recensione e' basata su una boiata assurda
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Come e'possibile iniziare la recensione dicendo un giovane medico inglese, quando tutto il film e' basato proprio sulla preferenza che Amin accorda al medico proprio perche' scozzese???
Basata su tale boiata non capisco cosa abbia visto e/o recensito Giancarlo Zappoli.
Questa e' geografia politica elementare, la Scozia non e' l'Inghilterra.
[+] zappoli quel giorno era malato
(di un medico scozzese)
[ - ] zappoli quel giorno era malato
[+] hai proprio ragione
(di budda)
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furettorosso
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venerdì 23 marzo 2007
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una sceneggiatura poco curata !!!
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L'ultimo Re di Scozia!!!
un film che sicuramente sottolinea un evento storico poco conosciuto, ma come tanti altri, della storia africana.
un film che dà grande spazio alla grandezza di Forest Whitaker, personaggio curato nei dettagli e gestito bene dagli autori nelle contraddizioni che caratterizzavano il dittatore Idi Amin.
Ma... "di se e di ma" se ne possono trovare tanti in questa prima lunga opera di Kevin Macdonald:
innanzitutto trovo che la questione sociale e politica sia stata affrontata con troppa superficialità e poco si percepisce nel film degli intrigi internazionali, della posizione dell'occidente all'inizio della dittatura e del ruolo di questa nel colpo di stato.
Alcune frasi della sceneggiatura addiritura sembrano mostrare le case farmaceutiche come una salvezza per il popolo africano, mentre oramai si conoscono bene le tragiche conseguenze delle politiche portate avanti dalle imprese farmaceutiche.
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L'ultimo Re di Scozia!!!
un film che sicuramente sottolinea un evento storico poco conosciuto, ma come tanti altri, della storia africana.
un film che dà grande spazio alla grandezza di Forest Whitaker, personaggio curato nei dettagli e gestito bene dagli autori nelle contraddizioni che caratterizzavano il dittatore Idi Amin.
Ma... "di se e di ma" se ne possono trovare tanti in questa prima lunga opera di Kevin Macdonald:
innanzitutto trovo che la questione sociale e politica sia stata affrontata con troppa superficialità e poco si percepisce nel film degli intrigi internazionali, della posizione dell'occidente all'inizio della dittatura e del ruolo di questa nel colpo di stato.
Alcune frasi della sceneggiatura addiritura sembrano mostrare le case farmaceutiche come una salvezza per il popolo africano, mentre oramai si conoscono bene le tragiche conseguenze delle politiche portate avanti dalle imprese farmaceutiche.
Inoltre solo un piccolo accenno al ruolo dell'Inghilterra nel colpo di Stato di Amin, mentre risalta in modo particolare l'opinione della stampa inglese e americana contro la dittatura africana (forse scandalizzata, solo dopo, gli stretti rapporti del dittatore con l'Urss e l'Olp).
Insomma c'era da sottolineare maggiormente il fatto che all'occidente un colpo di stato di UN certo tipo piace e conviene, quando non tutela più i suoi interessi diviene Dittatura!!!
Un film troppo hollywoodiano, nella struttura della storia e nelle vicende raccontate, poca africa e molto buonismo occidentale !!!
Da un documentarista, un film così non ce lo si aspetta di certo...
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babbuz
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mercoledì 21 marzo 2007
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ideologia
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Il percorso che esprime questo film è quello dell'abbandono dell'ideologia e il triste tramutarsi dei sogni nella sprezzante realtà...la macabra scoperta che Nicolas fa sia del mondo politico che dell'uomo che incarnava il suo sogno di democrazia in Africa crescono in maniera incessante e con un ritmo serrato talmente pressante che ci tiene con il fiato sospeso fino alla fine sperando che da un momento all'altro arrivi una smentita o il risveglio da un brutto incubo,eccezionale la colonna sonora e l'interpretazione di Whitaker
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scarlett johansson
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sabato 10 marzo 2007
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abisso della mente umana
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Sceneggiatura nella media per un film medio. Strepitoso, invece, Whitaker.
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emanuele
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venerdì 9 marzo 2007
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quando il potere fa paura
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I simboli del potere di un uomo e della miseria di un popolo si scontrano sin dal principio: il giovane dottore scozzese Nicholas Garrigan (James McAvoy) infatti, in Uganda come volontario, si trova a prestare soccorso al neo leader del Paese, Amin, che ha distrutto la sua Maserati sbattendo contro una mucca.
Prima di diventare Presidente dell’Uganda, Idi Amin Dada fu implicato nel contrabbando di oro e avorio. Dopo aver appreso che il Primo Ministro Obote, suo complice, stava pianificando il suo arresto, Amin organizzò un colpo di stato e prese il potere il 25 gennaio del 1971.
La sua condotta, improntata alla violenza e alla persecuzione di molti gruppi etnici, si stima che abbia causato circa 300.
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I simboli del potere di un uomo e della miseria di un popolo si scontrano sin dal principio: il giovane dottore scozzese Nicholas Garrigan (James McAvoy) infatti, in Uganda come volontario, si trova a prestare soccorso al neo leader del Paese, Amin, che ha distrutto la sua Maserati sbattendo contro una mucca.
Prima di diventare Presidente dell’Uganda, Idi Amin Dada fu implicato nel contrabbando di oro e avorio. Dopo aver appreso che il Primo Ministro Obote, suo complice, stava pianificando il suo arresto, Amin organizzò un colpo di stato e prese il potere il 25 gennaio del 1971.
La sua condotta, improntata alla violenza e alla persecuzione di molti gruppi etnici, si stima che abbia causato circa 300.000 vittime, e dimostra come il regime di Amin sia storicamente uno dei più sanguinosi conosciuti in Africa.
Più discreta e tollerante della verità storica, la pellicola mescola abilmente fatti reali e intreccio: la follia di Amin, i tumulti del popolo ugandese, i rapimenti dei collaboratori del Presidente e il dirottamento del volo Air France 139 nel giugno 1976, forniscono un equilibrato supporto al duplice viaggio che compiono i protagonisti.
Uno esterno, affascinante, in mezzo al potere, ai piaceri e alla ricchezza, in cui immoralità e falsa ingenuità non hanno confine; l’altro interno, alla scoperta della vita, durante il quale gli occhi di Nicholas si aprono lentamente alla coscienza e il ragazzo si rende conto di essere testimone e complice di eventi sempre più inquietanti, dettati dalla mente degenerata di Amin.
Dal film emergono, con una lieve difficoltà, la corruttibile impotenza della gioventù, guidata dall’ambizione e spinta da un immaturo quanto sincero desiderio di fare qualcosa per gli altri, e la folle prepotenza di un uomo, avido e instabile, desideroso e capace di ottenere e mantenere il potere attraverso la menzogna e la minaccia.
Fortunatamente ci viene insegnato che una folle crudeltà, paradossale e negativa espressione delle responsabilità che un grande potere implica, può smettere di mietere vittime inermi e innocenti e può portare nella coscienza collettiva un nuovo equilibrio capace di restituire diritti e dignità al potere, sconfiggendo la paura e la violenza e rendendolo sinonimo di giustizia.
Infine, una menzione sicuramente meritata va a Forest Whitaker, che interpreta Idi Amin Dada: vincitore di Golden Globe e Oscar, tratteggia un personaggio dalle due anime, una sensibile e una perversa, che sorprende e affascina.
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ak
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venerdì 9 marzo 2007
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affasciante
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SONO RIMASTA COLPITA DAL PERSONAGGIO DI AMIN DADA,UN UOMO CHE NON VUOLE POTERE,RICHEZZA,FORZA,MA UN BAMBINO,UN BAMBINO CHE HA PAURA DELLA MORTE!ALMENO E' COSI' CHE IO L'HO VISTO.IL FILM E'BELLISSIMO,MI HA TENUTA INCHIODATA ALLA POLTRONA,IL FASCINO DI UN UOMO E L'INGENUITA DI UN ALTRO,UNA STORIA D'AMORE E D'ODIO,UN PO' CRUDO NEL FINALE,FANTASTICO
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piero
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mercoledì 7 marzo 2007
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arabia del sud?!
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ma chi è il cane che ha tradotto i titoli di coda?
scrive "Amin è morto in esilio in Arabia del Sud"
ARABIA DEL SUD???
E' chiaramente una traduzione sbagliata di Saudi Arabia, che però significa ARABIA SAUDITA!!!
Complimenti al sapientissimo traduttore!!
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amenic
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lunedì 5 marzo 2007
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da non prendersi come testimonianza storica.
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Non vale i soldi del biglietto.
Ricostruzione fantastorica di uno scrittore che non so e è mai stato in Uganda e sicuramente non c'è stato ai tempi dei fatti narrati;Kevin Macdonald lo segue e lo peggiora come meglio non poteva.
Il colmo della comicità si raggiunge nella scopiazzatura della scena (Quella sì bellissima) del sacrificio al sole del film "UN UOMO CHIAMATO CAVALLO" che in questo contesto non ci azzecca niente,nell'etmologia Dipietresca.
Film evanescente ed inconcludente, un offesa all'interpetrazione di Smoke quella di Whitaker nei panni Hamin; degli altri meglio non parlarne.
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(di scarlett johansson)
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