jacopo b98
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venerdì 4 aprile 2014
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un film godibile ed emozionante ma privo di guizzi
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1876. Il capitano dell’esercito americano Nathan Algren (Cruise) è inviato in Giappone per addestrare l’inesperto esercito nipponico. Viene tuttavia catturato dal capo della ribellione interna al paese: Katsumoto (Watanabe), un samurai. Tra i due nasce l’amicizia e Algren si schiera con i samurai nella guerra che sta per scoppiare. È una cronaca romanzata della realmente avvenuta Ribellione di Satsuma. Alla base del film però c’è una sceneggiatura di quel furbone di John Logan, che già aveva sceneggiato il Gladiatore di Scott. E alla regia c’è Zwick, il re dei kolossal. Mancava solo una grande star per completare l’opera e Cruise ha colto l’occasione per tornare a essere il più grande divo di Hollywood, impegnandosi anche come produttore.
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1876. Il capitano dell’esercito americano Nathan Algren (Cruise) è inviato in Giappone per addestrare l’inesperto esercito nipponico. Viene tuttavia catturato dal capo della ribellione interna al paese: Katsumoto (Watanabe), un samurai. Tra i due nasce l’amicizia e Algren si schiera con i samurai nella guerra che sta per scoppiare. È una cronaca romanzata della realmente avvenuta Ribellione di Satsuma. Alla base del film però c’è una sceneggiatura di quel furbone di John Logan, che già aveva sceneggiato il Gladiatore di Scott. E alla regia c’è Zwick, il re dei kolossal. Mancava solo una grande star per completare l’opera e Cruise ha colto l’occasione per tornare a essere il più grande divo di Hollywood, impegnandosi anche come produttore. Costato 140 milioni di dollari, girato in Giappone, è un kolossal avventuroso che si propone di fondere gusto epico, intrattenimento hollywoodiano e riflessione filosofica. Il risultato è un film grandioso nel suo lato visivo, grazie a scenografie e costumi perfetti; emozionante per tutta la sua notevole durata; e, pur non essendo un’opera filosofica, riesce a impartire alcune semplici riflessioni alla portata di tutti, persino del pubblico americano. Ha il suo fulcro nel confronto culturale che avviene tra Katsumoto e Algren, figli di differenti culture. E nella scena finale Algren permette a Katsumoto di suicidarsi poiché ha capito che quello, per la sua civiltà, è il massimo segno d’onore. Interpretato da un ottimo cast di interpreti; in cui spicca l’intenso Watanabe e, perché no, anche Cruise, perfetto per la parte; ha rastrellato oltre quattrocentocinquanta milioni di dollari nel mondo. Ottime la fotografie di John Toll e la musica di Hans Zimmer.
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nfl 26
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sabato 24 settembre 2011
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oh mio dio !!!!!!!
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Forse potreste pensare che è un'americanta ma vedetelo e capirete che è un capolavoro dei giorni nostri!!!
Storia commovente di un Giappone nuovo,più occidentale,aperto alla innovazioni tecnologiche,privo di sentimenti che cerca di soffocare il vecchio Giappone,pieno di valori,di tradizioni,un mondo affascinante in cui tutti noi vorremmo rifugiarci!
L'America fà di tutto per aiutare il Giappone a sopprimere coloro che,ancora, contrastano l'arrivo di una nuova era; viene così inviato il capitano Nathan Algren,soldato sopravvissuto a mille battaglie e testimone di altrettante stragi, con il compito di guidare l'esercito giapponese contro questi "ribelli" samurai !
Lo scontro non avrà un buon esito per l'esercito giapponese,ancora inesperto ; il capitano Algren viene catturato.
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Forse potreste pensare che è un'americanta ma vedetelo e capirete che è un capolavoro dei giorni nostri!!!
Storia commovente di un Giappone nuovo,più occidentale,aperto alla innovazioni tecnologiche,privo di sentimenti che cerca di soffocare il vecchio Giappone,pieno di valori,di tradizioni,un mondo affascinante in cui tutti noi vorremmo rifugiarci!
L'America fà di tutto per aiutare il Giappone a sopprimere coloro che,ancora, contrastano l'arrivo di una nuova era; viene così inviato il capitano Nathan Algren,soldato sopravvissuto a mille battaglie e testimone di altrettante stragi, con il compito di guidare l'esercito giapponese contro questi "ribelli" samurai !
Lo scontro non avrà un buon esito per l'esercito giapponese,ancora inesperto ; il capitano Algren viene catturato. Ma la sua prigionia non sarà come si aspettava;avrà l'occasione di vivere con un popolo puro,saggio e valoro;si ritroverà in un mondo che,inconsciamente,ha sempre sognato. Da prigioniero di guerra diverrà l'unica speranza per questi samurai,per questo antico popolo,di sopravvivere!
La storia commovente e unica,la regia e la recitazione impeccabili,una colonna sonora (Hans Zimmer) da brividi rendono questo film un capovaloro del suo genere e del cinema americano.
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tony montana96
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martedì 5 luglio 2011
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l'ultimo samurai
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Il capitano americano Nathan Algren, dopo aver combattuto nella Guerra Civile, viene incaricato dal giovane imperatore del Giappone di addestrare un nuovo esercito di leva con il compito di eliminare i Samurai per aprire la strada ad un governo più occidentale e favorevole al commercio. Ma Algren rimane inaspettatamente influenzato e affascinato dalla forza delle convinzioni, dai valori e i codici per i quali i Samurai si sono sacrificati per secoli. Algren si troverà al centro di una violenta ed epica lotta tra due epoche e due mondi.
Forse il film più bello di Edward Zwick e forse il film dove Tom Cruise ha dato veramente il meglio di sé.
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Il capitano americano Nathan Algren, dopo aver combattuto nella Guerra Civile, viene incaricato dal giovane imperatore del Giappone di addestrare un nuovo esercito di leva con il compito di eliminare i Samurai per aprire la strada ad un governo più occidentale e favorevole al commercio. Ma Algren rimane inaspettatamente influenzato e affascinato dalla forza delle convinzioni, dai valori e i codici per i quali i Samurai si sono sacrificati per secoli. Algren si troverà al centro di una violenta ed epica lotta tra due epoche e due mondi.
Forse il film più bello di Edward Zwick e forse il film dove Tom Cruise ha dato veramente il meglio di sé. L’ultimo samurai è la storia di un criminale di guerra che, sopraffatto dal rimorso per aver sterminato donne e bambini di un villaggio di pellerossa innocenti, diventa alcolista a furia di usare il whisky per obliare e finisce col diventare comandante di un contingente di mitragliatori inviati a sterminare gli ultimi samurai rimasti al comando di Katzumoto, in una missione suicida. Il nostro eroe sarà l’ultimo superstite dello scontro e verrà a contatto con un mondo che conosceva appena.
Il film "L'ultimo samurai", diretto da Edward Zwick, parte con un ritmo lento e riflessivo ma non risulta mai noioso, grazie soprattutto al fascino esercitato dall'antica casta dei samurai, protagonista insieme a Tom Cruise per gran parte della durata della pellicola. Ci si trova immersi in un mondo lontano anni luce dal nostro, soprattutto per il modo di vivere e convivere che si basa su valori fondamentali come l'amicizia, la lealtà, l’onore ed il rispetto, tutti temi che Zwick fonde in maniera magistrale con sequenze a dir poco straordinarie.
Nella seconda parte, quando la sopravvivenza dei samurai è messa in pericolo dall'industrializzazione vorace del Giappone, le sequenze d'azione prendono il sopravvento e scene dal sapore epico si mischiano con momenti molto intensi fino al commovente finale. Il risultato globale è un film molto bello con un ottimo cast d'attori, su cui spicca Tom Cruise nella (secondo me) sua miglior interpretazione assieme a Nato il 4 di luglio e soprattutto quelli orientali con un Ken Watanabe che in più di qualche occasione, si mangia Cruise a colazione. Eccellenti scenografie (ancora la Nuova Zelanda, scoperta con "Il signore degli anelli", sempre bellissima) e costumi ben curati. Sceneggiatura di John Logan che quattro anni prima ci aveva regalato Il Gladiatore, musiche come sempre ottime, di Hans Zimmer. Sicuramente non un "polpettone", come molti lo hanno additato.
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filippo catani
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mercoledì 8 giugno 2011
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inno alla diversità e alla tolleranza
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Alla fine dell'Ottocento il Giappone esce dal suo secolare isolamento e cerca collaborazioni con i paesi occidentali su diverse materie e quindi anche per l'addestramento dei militari. Per fare questo lavoro verrà chiamato e portato in Giappone un capitano dell'esercito famoso per le sue lotte contro gli indiani ma rimasto particolarmente turbato dalle atrocità commesse contro di essi. L'esercito dovrà affrontare gli ultimi samurai che ripudiano le armi. Fatto prigioniero, il capitano americano avrà modo di conoscere meglio il suo nemico.
Davvero un bel film esoprattutto la pellicola è di grandissima attualità in quanto invita tutti noi a riflettere sul rapporto con chi è diverso da noi. Se la prima reazione sarebbe quella di alzare steccati o muri se si osserverà bene sarà molto facile che ognuno possa imparare qualcosa dall'altro ma soprattutto potrà imparare il rispetto verso una cultura diversa dalla propria.
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Alla fine dell'Ottocento il Giappone esce dal suo secolare isolamento e cerca collaborazioni con i paesi occidentali su diverse materie e quindi anche per l'addestramento dei militari. Per fare questo lavoro verrà chiamato e portato in Giappone un capitano dell'esercito famoso per le sue lotte contro gli indiani ma rimasto particolarmente turbato dalle atrocità commesse contro di essi. L'esercito dovrà affrontare gli ultimi samurai che ripudiano le armi. Fatto prigioniero, il capitano americano avrà modo di conoscere meglio il suo nemico.
Davvero un bel film esoprattutto la pellicola è di grandissima attualità in quanto invita tutti noi a riflettere sul rapporto con chi è diverso da noi. Se la prima reazione sarebbe quella di alzare steccati o muri se si osserverà bene sarà molto facile che ognuno possa imparare qualcosa dall'altro ma soprattutto potrà imparare il rispetto verso una cultura diversa dalla propria. Cruise e Wasabe sono interpreti meravigliosi e ancora una volta Hans Zimmer regala una mervaigliosa colonna sonora.
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robertone65
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lunedì 28 marzo 2011
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un film troppo antimilitarista e antiamericano
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Tom Cruise è bravo ad interpretare ruoli di tutti i tipi, dall'azione al dramma, fino all'avventura dell'Ultimo Samurai: la storia commovente, ma troppo antimilitarista, del Capitano Nathan Algren, del Settimo Cavalleggeri, segnato profondamente dal massacro degli Indiani al Fiume Washita, che si ubriaca e vende fucili Winchester, finché viene richiamato in servizio da un suo ex superiore, che gli propone di addestrare l'Esercito Imperiale Giapponese per fermare i Samurai, le guardie dell'Imperatore, che si oppongono all'occidentalizzazione del Paese. Algren accetta il compito. Ma venendo rapito dai ribelli dopo una battaglia, il capitano scopre di essere attratto dalla loro ideologia profondamente guerriera.
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Tom Cruise è bravo ad interpretare ruoli di tutti i tipi, dall'azione al dramma, fino all'avventura dell'Ultimo Samurai: la storia commovente, ma troppo antimilitarista, del Capitano Nathan Algren, del Settimo Cavalleggeri, segnato profondamente dal massacro degli Indiani al Fiume Washita, che si ubriaca e vende fucili Winchester, finché viene richiamato in servizio da un suo ex superiore, che gli propone di addestrare l'Esercito Imperiale Giapponese per fermare i Samurai, le guardie dell'Imperatore, che si oppongono all'occidentalizzazione del Paese. Algren accetta il compito. Ma venendo rapito dai ribelli dopo una battaglia, il capitano scopre di essere attratto dalla loro ideologia profondamente guerriera. Allora decide di diventare un samurai e di combattere con loro fino alla disfatta totale che porrà fine alla loro tradizione millenaria. Alla fine rimarrà vivo solo lui.
Il film è costruito bene ma ha una filosofia estremamente antimilitarista e antiamericana, e ciò mi fa pensare che ormai sia difficile trovare un film militarista, tranne Braveheart di Mel Gibson, che mostra la storia romanzata del condottiero William Wallace, che riuscì a far ottenere l'autonomia alla sua Scozia, con l'aiuto di connazionali, oltre che di ribelli irlandesi; ma credo fermamente che dopo "Braveheart" ben pochi film siano a favore di buoni ideali, come il militarismo o l'americanismo, che fanno bene a tutti, in quanto si possono istigare rivolte contro, per esempio, il Plantageneto, che era un colonizzatore e un tiranno, ma non ci si può rivoltare contro gli Stati Uniti, che portano la libertà. Ed è inutile questo stupido pacifismo, perché quello che alcuni chiamano 'pacifismo' non è altro che dittatura, anche se viene mascherato. Io penso che questi film non vadano visti, ANCHE SE A ME è capitato di vederlo, perchè sono contro gli ideali giusti, contro la libertà e contro l'America, che credo non abbia fatto niente a nessuno, se non agli aspiranti dittatori che si dichiarano pacifisti e poi fanno guerra peggio degli altri.
Film sconsigliato a chi ha ideali sani.
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[+] un film con un eroe americano è antiamericano?!
(di davide v.)
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ntn93
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martedì 28 dicembre 2010
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film capolavoro
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ulisse104
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mercoledì 10 febbraio 2010
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filme ricco di valori
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Tom Cruise si dimostra essere davvero un grande attore. Il film è ricco di valori e di sentimenti, cosa che al giorno d'oggi non se ne sente più parlare. Il film deve essere gustato comodamente seduto su un divano per essere attenti alla trama. I valori dei Samurai vanno ben oltre il normale livello umano.
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hanek85
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venerdì 9 ottobre 2009
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meraviglioso
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Straordinario, perfetto, un film che trasmette emozioni, valori ceh fa commuovere, un film che parla di eroi che vengono pian piano abbattuti dalla società moderna che vuole cancellare le piu grandi tradizioni! I samurai vivranno sempre! Ottimo Tom Cruise , e gli altri attori, a questo film manca solo l' Oscar
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elisabeth
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domenica 5 luglio 2009
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per davide morena
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Molto umilmente mi accingo a scrivere un contrappunto a Morena per la sua ultima frase (che si poteva risparmiare, ed avere più consensi alla sua recensione)"Per quanto riconosciuta la grandezza altrui -nel caso specifico il Samurai - c'é sempre un americano che è un pochino più grande ????? Caro Davide L'americano non è, e non sarà mai un pochino più grande. quando risponde all'Imperatore " Non vi dirò come è morto, ma come è vissuto" a mio modesto parere sigilla lo status di un assassino prezzolato che vivendo,anche se per poco, con i SAMURAI realizza valori talmente importanti, oserei dire vitali che L'America non gli ha offerto. Cruise-Samurai medita e reagisce onorando colui che di valori ne aveva da vendere, restando sempre un soldato e non un capo paragonato ad un Dio.
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Molto umilmente mi accingo a scrivere un contrappunto a Morena per la sua ultima frase (che si poteva risparmiare, ed avere più consensi alla sua recensione)"Per quanto riconosciuta la grandezza altrui -nel caso specifico il Samurai - c'é sempre un americano che è un pochino più grande ????? Caro Davide L'americano non è, e non sarà mai un pochino più grande. quando risponde all'Imperatore " Non vi dirò come è morto, ma come è vissuto" a mio modesto parere sigilla lo status di un assassino prezzolato che vivendo,anche se per poco, con i SAMURAI realizza valori talmente importanti, oserei dire vitali che L'America non gli ha offerto. Cruise-Samurai medita e reagisce onorando colui che di valori ne aveva da vendere, restando sempre un soldato e non un capo paragonato ad un Dio. Lo so è difficile comprendere la dottrina orientale per noi miseri occidentali, ma Cruise ci è andato molto vicino.
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paolo carbonara
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domenica 9 novembre 2008
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straordinario affresco di di delicatezza
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Bisognava beatificarlo a priori. Un film poco bene valutato nonostante la sua evidente bellezza estetica e morale...toccante nella sua vicenda esplosivo ed emotivo nella sua struttura...l'ultimo samurai è un ottimo film che noon molti possono riuscire ad apprezzare ; ma va considerato per la sua purezza e per la sua semplicità e delicatezza che ormai se ne vedono ben pochi. Lo straordinario scenario della cultura nipponica e la grande interpretazione di Cruise-forse la migliore della sua carriera-premiano il film donandolo di carica positiva e di bei sentimenti... che come si è potuto notare non colpisce proprio a tutti...resta comunque uno dei film piu belli degli ultimi anni se non altro il piu bel Colossal nel vero senso della parola.
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