Il capitano americano Nathan Algren, dopo aver combattuto nella Guerra Civile, viene incaricato dal giovane imperatore del Giappone di addestrare un nuovo esercito di leva con il compito di eliminare i Samurai per aprire la strada ad un governo più occidentale e favorevole al commercio. Ma Algren rimane inaspettatamente influenzato e affascinato dalla forza delle convinzioni, dai valori e i codici per i quali i Samurai si sono sacrificati per secoli. Algren si troverà al centro di una violenta ed epica lotta tra due epoche e due mondi.
Forse il film più bello di Edward Zwick e forse il film dove Tom Cruise ha dato veramente il meglio di sé. L’ultimo samurai è la storia di un criminale di guerra che, sopraffatto dal rimorso per aver sterminato donne e bambini di un villaggio di pellerossa innocenti, diventa alcolista a furia di usare il whisky per obliare e finisce col diventare comandante di un contingente di mitragliatori inviati a sterminare gli ultimi samurai rimasti al comando di Katzumoto, in una missione suicida. Il nostro eroe sarà l’ultimo superstite dello scontro e verrà a contatto con un mondo che conosceva appena.
Il film "L'ultimo samurai", diretto da Edward Zwick, parte con un ritmo lento e riflessivo ma non risulta mai noioso, grazie soprattutto al fascino esercitato dall'antica casta dei samurai, protagonista insieme a Tom Cruise per gran parte della durata della pellicola. Ci si trova immersi in un mondo lontano anni luce dal nostro, soprattutto per il modo di vivere e convivere che si basa su valori fondamentali come l'amicizia, la lealtà, l’onore ed il rispetto, tutti temi che Zwick fonde in maniera magistrale con sequenze a dir poco straordinarie.
Nella seconda parte, quando la sopravvivenza dei samurai è messa in pericolo dall'industrializzazione vorace del Giappone, le sequenze d'azione prendono il sopravvento e scene dal sapore epico si mischiano con momenti molto intensi fino al commovente finale. Il risultato globale è un film molto bello con un ottimo cast d'attori, su cui spicca Tom Cruise nella (secondo me) sua miglior interpretazione assieme a Nato il 4 di luglio e soprattutto quelli orientali con un Ken Watanabe che in più di qualche occasione, si mangia Cruise a colazione. Eccellenti scenografie (ancora la Nuova Zelanda, scoperta con "Il signore degli anelli", sempre bellissima) e costumi ben curati. Sceneggiatura di John Logan che quattro anni prima ci aveva regalato Il Gladiatore, musiche come sempre ottime, di Hans Zimmer. Sicuramente non un "polpettone", come molti lo hanno additato.
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