Passion of Mind |
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Un film di Alain Berliner.
Con Demi Moore, Stellan Skarsgård, William Fichtner
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- USA 1999.
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Al regista belga Alain Berliner è stata offerta al suo secondo film un'opportunità cui molti cineasti europei aspirano per anni invano: essere chiamati a lavorare con una delle più quotate star di Hollywood. Tuttavia è improbabile che Passion of Mind, nonostante la presenza della diva Demi Moore, possa sfondare sul mercato americano; e al contempo è facile prevedere che parecchi critici del vecchio continente si ricredano dell'entusiasmo con cui avevano accolto alla Quinzaine di Cannes nel 1997 l'opera di esordio di Berliner, La mia vita in rosa. In quella commedia c'era una qualità surreale, provocatoria, che qui è andata completamente perduta. In un paesino del Sud della Francia la critica letteraria Marie conduce con le sue due bambine una quieta esistenza, cercando di rimarginare le ferite della recente vedovanza; allocata in uno stravagante loft di Manhattan, Marty è una grintosa direttrice editoriale tutta dedita alla carriera. Il punto è che Marie e Marty sono la stessa persona: addormentandosi ognuna sogna di essere l'altra e nessuna delle due riesce a fare a meno di immergersi nottetempo in questa seconda dimensione esistenziale. Entrambi si confidano con i rispettivi psicanalisti, ricevendone un'identica diagnosi: il rifugio nel mondo inventato nasce da un lontano trauma, supplisce a una qualche profonda carenza. Ma qual è la realtà e quale la fantasia? Le cose si complicano quando Marie esce dal lutto coinvolgendosi in un'incandescente relazione con William, uno scrittore da lei a suo tempo stroncato, mentre Marty, come influenzata dall'esempio dell'alter ego, inizia una tenera amicizia con Aron, con cui si era dapprincipio scontrata sul lavoro. Il doppio binario sentimentale confonde drammaticamente le acque: per salvare la sua vera storia d'amore, Marie/Marty dovrà capire a tutti i costi chi è la vera se stessa. Scritto da Ronald Bass e David Field, Passion of Mind è una specie di La doppia vita di Veronica di Kieslowski, deprivato di ogni spessore metafisico e riproposto in chiave freudiana sdolcinato-romantica. Ingegnandosi ad essere uguale e diversa come richiedono le due parti in commedia, la Moore se la cava in maniera professionale, ma ha troppo l'aria di una convinta di essere capitata in una cosa molto artistica.
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