Sottovalutato e sfortunato il film di Bertrand Tavernier porta in scena un frammento di Medioevo in cui la rottura psichica del signorotto De Cortemart, scatenata da un traumatico episodio della sua infanzia, si riversa sui suoi possedimenti e su tutte le persone che popolano il suo castello. L'unico barlume di vita è rappresentato dalla giovane Beatrice che tenterà di resistere al vuoto sino alla fine.
Raramente al cinema il Medioevo è stato rappresentato in modo così realistico, tragico, cruento e selvaggio, cupo, crudo e brutale, tanto da ricevere anche le lodi del grande storico medioevale Jacques Le Goff. Sapientemente e ottimamente scritto da Colo Tavernier O'Hagan, fotografato magnificamente da Bruno de Keyzer, il film è una tragedia classica asciutta, ellittica, affascinante, coinvolgente, nerissima.
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Sottovalutato e sfortunato il film di Bertrand Tavernier porta in scena un frammento di Medioevo in cui la rottura psichica del signorotto De Cortemart, scatenata da un traumatico episodio della sua infanzia, si riversa sui suoi possedimenti e su tutte le persone che popolano il suo castello. L'unico barlume di vita è rappresentato dalla giovane Beatrice che tenterà di resistere al vuoto sino alla fine.
Raramente al cinema il Medioevo è stato rappresentato in modo così realistico, tragico, cruento e selvaggio, cupo, crudo e brutale, tanto da ricevere anche le lodi del grande storico medioevale Jacques Le Goff. Sapientemente e ottimamente scritto da Colo Tavernier O'Hagan, fotografato magnificamente da Bruno de Keyzer, il film è una tragedia classica asciutta, ellittica, affascinante, coinvolgente, nerissima. Un film pervaso da un senso di ineluttabilità e di morte e popolato da personaggi il cui destino pare già inesorabilmente segnato. Formidabile Bernard Pierre Donnadieu nella parte del perverso e barbuto padre, ma la vera sorpresa è Julie Delpy sul cui volto, intenso e delicato, si ritrovano sia l'innocenza e la dolcezza sia la rabbia che l'odio e la determinazione di Beatrice, spogliata della sua purezza ed integrità da un uomo senza pietà e diabolico. Stile asciutto e senza concessioni, scene come riquadri di un polittico. Senza speranza.
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