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c978
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domenica 2 marzo 2008
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quasi capolavoro di un quasi genio
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Opera quasi prima di Nannimoretti (oramai si pronuncia così, come Brunoconti), già cineasta di nicchia dall'ironia sulfurea e geniale, da qualche anno convertitosi al successo di massa, idolo della sinistra governativa, e soprattutto autore di brutti e sopravvalutati film. Meglio ricordarcelo com'era allora. Qui, regista, attore, sceneggiatore (come, d'altronde, nelle opere successive) coglie alla perfezione lo "spirito del tempo" e lo condensa in scene memorabili: l'alba ad ostia, gli esami di maturità, l'amico etiope sono solo alcune. Si parla anche si spettacolarizzazione delle emozioni e c'è un primo accenno all'emergere delle TV private, con TeleCalifornia che si insinua, invadente, attraverso il suo improbabile intervistatore, nella quotidianità di questi giovani "reduci" dal '68, intenti più a parlarsi addosso che a vivere realmente.
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Opera quasi prima di Nannimoretti (oramai si pronuncia così, come Brunoconti), già cineasta di nicchia dall'ironia sulfurea e geniale, da qualche anno convertitosi al successo di massa, idolo della sinistra governativa, e soprattutto autore di brutti e sopravvalutati film. Meglio ricordarcelo com'era allora. Qui, regista, attore, sceneggiatore (come, d'altronde, nelle opere successive) coglie alla perfezione lo "spirito del tempo" e lo condensa in scene memorabili: l'alba ad ostia, gli esami di maturità, l'amico etiope sono solo alcune. Si parla anche si spettacolarizzazione delle emozioni e c'è un primo accenno all'emergere delle TV private, con TeleCalifornia che si insinua, invadente, attraverso il suo improbabile intervistatore, nella quotidianità di questi giovani "reduci" dal '68, intenti più a parlarsi addosso che a vivere realmente.
Il film non ha una vera e propria trama quindi la storia non si "sviluppa" secondo una linea precisa, ma l'amaro finale forse è il solo possibile.
Sarebbe un capolavoro assoluto se non fosse per una scena inutile e gratuita: il famoso "Ve lo metitate Alberto Sordi!!". Qui Apicella/Moretti dà voce ad una certa sinistra radical - chic (soprattutto romana) che notoriamente non ama il grande attore e regista da poco scomparso. Permettetemi di dissentire.
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barmario
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sabato 26 dicembre 2009
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critica ai giovani di fine anni '70
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Con questo film Moretti vuole criticare i giovani di fine anni '70, ossia quei ragazzi che vivono i propri anni ruggenti a cavallo tra il fermento degli anni fine anni '60-prima metà anni '70 e gli anni addormentati e sognatori quali quelli '80. Insomma, vorrebbero fare qualcosa, ma non hanno idee, entusiasmo, carattere. Bello il finale, con tutti che corrono da Bianca per volerla aiutare ma poi si perdono; arriva il solo Moretti, che però non sa che dirle...
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(di bebarenzimonini)
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