luca scialò
|
lunedì 9 agosto 2010
|
coppia che lotta contro le psicosi della mente
|
|
|
|
Nick Longhetti è un capocarpentiere italo-americano, sposato con 3 figli. La moglie, Mabel, ha un carattere un pò esuberante, che sfiora la schizofrenia, fino ad avere un esaurimento nervoso molto acuto complice la scarsa attenzione che gli dedica il marito molto impegnato al lavoro. Viene così rinchiusa in un istituto psichiatrico...
Film intenso e coinvolgente, ben riuscito grazie all'interpretazione del tutto spontanea dei suoi protagonisti (su tutti ovviamente, Peter Falk). Pochi tecnicismi, e molti dialoghi, tutti intensi e mai noiosi. I sentimenti si toccano con mano.
|
|
[+] lascia un commento a luca scialò »
[ - ] lascia un commento a luca scialò »
|
|
d'accordo? |
|
figliounico
|
giovedì 5 dicembre 2024
|
il conformismo crea la patologia
|
|
|
|
Storia di una casalinga americana degli anni ‘70, alcolista e depressa proprio perchè confinata al ruolo di casalinga, forse afflitta oltretutto dalla sindrome di Tourette, alle prese con tre figli piccoli ed un marito ignorante e violento, un operaio di origini italiane con una madre invadente sul collo. Ovviamente, con queste premesse, la poveretta, anche grazie alla complicità di un medico di famiglia compiacente e sempliciotto, si fa sei mesi di clinica psichiatrica e ne esce, secondo gli altri, peggio di prima, perché la malata non è lei ma il contesto sociale che la ingabbia. Straordinaria la performance di Gena Rowlands la cui esasperata espressività contrasta con la maschera di pietra di Peter Falk; due volti opposti che rappresentano simbolicamente la condizione dell’uomo prima e dopo la domesticazione, ossia il passaggio dallo stato di natura, teorizzato da Hobbes, alla civiltà freudianamente intesa, che comporta la sistematica repressione degli istinti e dei sentimenti irreggimentati in determinati comportamenti rigorosamente in linea con i dettami della cultura dominante nella società del tempo, oppure, se altrimenti espressi, al di fuori dei canoni e contravvenendo inoltre alla rigida compartimentazione dei sessi in ruoli distinti e gerarchicamente ordinati, ritenuti sconvenienti se non addirittura folli.
[+]
Storia di una casalinga americana degli anni ‘70, alcolista e depressa proprio perchè confinata al ruolo di casalinga, forse afflitta oltretutto dalla sindrome di Tourette, alle prese con tre figli piccoli ed un marito ignorante e violento, un operaio di origini italiane con una madre invadente sul collo. Ovviamente, con queste premesse, la poveretta, anche grazie alla complicità di un medico di famiglia compiacente e sempliciotto, si fa sei mesi di clinica psichiatrica e ne esce, secondo gli altri, peggio di prima, perché la malata non è lei ma il contesto sociale che la ingabbia. Straordinaria la performance di Gena Rowlands la cui esasperata espressività contrasta con la maschera di pietra di Peter Falk; due volti opposti che rappresentano simbolicamente la condizione dell’uomo prima e dopo la domesticazione, ossia il passaggio dallo stato di natura, teorizzato da Hobbes, alla civiltà freudianamente intesa, che comporta la sistematica repressione degli istinti e dei sentimenti irreggimentati in determinati comportamenti rigorosamente in linea con i dettami della cultura dominante nella società del tempo, oppure, se altrimenti espressi, al di fuori dei canoni e contravvenendo inoltre alla rigida compartimentazione dei sessi in ruoli distinti e gerarchicamente ordinati, ritenuti sconvenienti se non addirittura folli. I colori accesi della fotografia ed i movimenti rapidi della macchina da presa, non esterna all’azione bensì ficcata dentro, rafforzano il realismo di una narrazione dal ritmo serrato ed incalzante che non offre tregua allo spettatore e non lascia spazio all’immaginazione. Cassavetes ci cala a forza nell’atmosfera opprimente e claustrofobica della casa palcoscenico, dove si svolge gran parte del dramma, costringendoci, nostro malgrado, al coinvolgimento empatico con la protagonista, il fiero. tenero, indomito animale selvatico al quale, accerchiato dalla mediocrità conformista dei suoi simili, servi felici o inconsapevoli del sistema, non resta che fingere normalità, per sopravvivere almeno un altro giorno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a figliounico »
[ - ] lascia un commento a figliounico »
|
|
d'accordo? |
|
|