gianni lucini
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giovedì 15 settembre 2011
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figlio del papà di trinità
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In questo film girato con polso sicuro dal regista Giuliano Carnimeo, alias Anthony Ascott, geniale creatore di personaggi destinati a restare nella storia del western all’italiana come Sartana, Alleluja, Spirito Santo o Tressette, c’è la mano di Enzo Barboni, in arte E. B. Clucher, ideatore e regista dei film dedicati ai personaggi di Trinità e Bambino. Proprio al “papà” dei due personaggi interpretati da Terence Hill e Bud Spencer si devono sia il soggetto che la sceneggiatura del film di Carnimeo. Accade così che in Gli fumavano le colt... lo chiamavano Camposanto, la cui struttura narrativa è tutt’altro che comica, si ritrovano situazioni divertenti e capaci di alleggerire la narrazione senza disturbare come, per esempio, l’equivoco del “pago io, paghi tu.
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In questo film girato con polso sicuro dal regista Giuliano Carnimeo, alias Anthony Ascott, geniale creatore di personaggi destinati a restare nella storia del western all’italiana come Sartana, Alleluja, Spirito Santo o Tressette, c’è la mano di Enzo Barboni, in arte E. B. Clucher, ideatore e regista dei film dedicati ai personaggi di Trinità e Bambino. Proprio al “papà” dei due personaggi interpretati da Terence Hill e Bud Spencer si devono sia il soggetto che la sceneggiatura del film di Carnimeo. Accade così che in Gli fumavano le colt... lo chiamavano Camposanto, la cui struttura narrativa è tutt’altro che comica, si ritrovano situazioni divertenti e capaci di alleggerire la narrazione senza disturbare come, per esempio, l’equivoco del “pago io, paghi tu...”, le pistole nella fondina dei fratelli McIntire col cartellino del prezzo o la riunione dei proprietari che finisce a botte.
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gianni lucini
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giovedì 15 settembre 2011
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il killer professionale non uccide i colleghi
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Freddo, solitario, spietato e tormentato da antichi fantasmi Camposanto ha le caratteristiche tipiche dell’antieroe così come vengono definite nei codici di genere più classici. Nella sua definizione si mescolano le caratteristiche di Django, Minnesota Clay e degli altri antieroi tormentati di Sergio Corbucci con la fredda determinazione priva di passioni dei personaggi della “trilogia del dollaro” di Sergio Leone. Il risultato di questa miscela è un freddo killer che, in nome di antichi debiti d’onore, non disdegna di mettere la sua pistola e la sua esperienza al servizio di una causa che non gli appartiene, uccidendo però con il distacco tipico dei classici antieroi del genere.
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Freddo, solitario, spietato e tormentato da antichi fantasmi Camposanto ha le caratteristiche tipiche dell’antieroe così come vengono definite nei codici di genere più classici. Nella sua definizione si mescolano le caratteristiche di Django, Minnesota Clay e degli altri antieroi tormentati di Sergio Corbucci con la fredda determinazione priva di passioni dei personaggi della “trilogia del dollaro” di Sergio Leone. Il risultato di questa miscela è un freddo killer che, in nome di antichi debiti d’onore, non disdegna di mettere la sua pistola e la sua esperienza al servizio di una causa che non gli appartiene, uccidendo però con il distacco tipico dei classici antieroi del genere. Siccome per contrastarlo ci vuole qualcuno che gli sia simile e che abbia le stesse caratteristiche di fredda professionalità nel distribuire la morte, i taglieggiatori ingaggiano un altro pistolero chiamato “il duca” per tenerlo a bada. La soluzione, che a prima vista pare collocarsi tranquillamente all’interno dello schema più tradizionale del western all’italiana, diventa l’elemento sul quale innestare una forzatura particolare dei codici di genere. I due antieroi freddi e professionali si riconoscono immediatamente, si annusano e, invece di ritrovarsi nella scena finale uno contro l’altro in un duello all’ultimo sangue, si rispettano ed evitano accuratamente di... farsi male a vicenda. Ciascuno dei due cerca di mettere i suoi protetti nelle condizioni migliori, togliendo di mezzo tutto quello che può ostacolarli senza andare troppo per il sottile, ma si guarda bene dall’arrivare al confronto diretto con il rivale... Il loro rapporto personale è improntato alla massima cordialità nel rispetto dei ruoli, pur non rinunciando a tentativi di eliminazione in via indiretta (come accade quando Camposanto costringe “il duca” a misurarsi in duello con Cobra Ramirez). Quando quella del killer diventa una professione, l’antieroe si adegua e, come un normale professionista, non uccide i colleghi, nemmeno se stanno dalla parte opposta.
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