Questo"Dernier domicile connu"di Josè Giovanni, regista-scrittore(ma qui il romanzo da cui il film è tratto è americano, di Harrington)si segnala come tipico(nel senso di eccelso, però)noir made en France. Atmosfere cupe, sempre tra pioggia e buio, con il contrasto forte tra l'ispettore in disgrazia per aver"disturbato un potente", avendone scoperto gli altarini, di scorza dura e "chiusa"e l'assistente donna, molto sensibile, che lo cura quando il"nostro"viene ferito, Esemplificati-emblematizzati in maniera straordinaria da due grandi in assoluto, come Lino Ventura e Marlène Jobert, ma anche Michel Costantin come "vilain"è eccelso, anche già per la sua fisionomia(idem per Ventura, grandissimo come sempre), "Dernier domicile"esprime di per sé appieno la filosofia del "Noir", che concilia l'impegno politico, sempre presente, (a gauche, tanto per chiarire)con la"datità", l'essere gettati dell'esistenza. Particolare attenzione è da riservare , direi, alla musica di François de ROubaix , che concilia melodia, elettronica, l'inquietudine, creando l'atmosfera adatta a opere(opere, non prodotti)assolutamente irripetibili, rispetto alle quali oggi è difficile trovare film che, pur nella differenza, siano all'altezza o anche solamente comparabili. Da vedere e rivedere, anche per cogliere quei particolari che a una prima, talora anche a una seconda visione possono sfuggire. El Gato
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