luca g
|
martedì 24 settembre 2024
|
western di l. senza l.=boiata
|
|
|
|
A me un film come questo fa venire voglia di bruciarlo se potessi, più stupido che non si può,
era il ... mah doveva essere il 68...lo vidi al sub-cinema Diana di Ferrara con mio nonno e la mia sorellina, un cinema malfamato di Ferrara dove facevano il doppio programma, ...i western italiani erano per me una patologia,
mi annoiavo e a mia sorella faceva schifo, ci mettemmo tra le fila delle sedie a far finta di borseggiare i pochi spettatori ...'andate via briganti' sospero la proiezione...
Solinas aveva brevettato un format che fu applicato in 'resa dei conti' 'quien sabe' 'corri uomo corri' 'tepepa' 'giù la testa' L.
[+]
A me un film come questo fa venire voglia di bruciarlo se potessi, più stupido che non si può,
era il ... mah doveva essere il 68...lo vidi al sub-cinema Diana di Ferrara con mio nonno e la mia sorellina, un cinema malfamato di Ferrara dove facevano il doppio programma, ...i western italiani erano per me una patologia,
mi annoiavo e a mia sorella faceva schifo, ci mettemmo tra le fila delle sedie a far finta di borseggiare i pochi spettatori ...'andate via briganti' sospero la proiezione...
Solinas aveva brevettato un format che fu applicato in 'resa dei conti' 'quien sabe' 'corri uomo corri' 'tepepa' 'giù la testa' L. non sapeva più che fare...
il western ad alto tasso di politicizzazione, una vera cialtronata, proclami ideologici a livello accattonesco (come qui fa Volonté se ne andò da metti una sera a cena per poi fare schifi come questo, un vero militante),...mettevano qualche sparo con quel tipico suono che avevano nei film italiani ...tusgiùùù,
per il resto li si seguiva con sofferenza, mi piacevano solo gli ambienti assolati, le scenografie e i costumi dell'arch. Carlo Simi...il quale quando vide i disegnini dei messicani per 'un pugno...' prese un foglio una matita e fece uno schizzo a S. e gli disse 'così si fa un sombrero!'..., assunto!!!,
solo solo solo solo solo questo era il valore di un film come questo, 'vedi wallace la tortura è necessaria' dice Volonté a...il catterista tipico di L. quello che in 'per qualche dollaro' si batte con V. dentro la chiesa sconsacrata 'adesso mi odi al punto giusto'...,
e la musica spettrale di M. con la chitarra che poi fece da base identica a 'e per tetto un cielo di stelle';
'faccia ...' era l'ambo della resa dei conti, i due western con cui Grimaldi cercava di prolungare la trilogia di S. senza di lui, L. li rifiutò e sbagliò,
Sollima era un inetto aveva fatto una commediola, un western non sapeva assolutamente dirigerlo ma sui manifesti nei titoli di testa vedere scritto Sergio Sollima faceva lo stesso effetto di vedervi Sergio Leone,
'la resa' al termine prime visioni fece L. 1.000.000.000, 'faccia' 900.000.000, questo signore, l'avv. Grimaldi del foro di Napoli, sì che sapeva farci!!! l'ultimo tango lo realizzò lui; e così dopo i megaincassi dei tre di L. si mise in saccoccia altri dindini poi si vede che erano abbastanza;
finalmente Volonté recitava con la sua voce bellissima; che strano film, inquietante, brutto ma quasi affascinante, Volonté che dice a Carole André 'embé non faccio le stesse cose che fa beauregarde?' e lei che dice a Gianmaria 'sì ma fatte da te fanno schifo';
beauregard ... lo stesso nome di Fonda nel mio nome è nessuno poi la stessa maxisequenza finale, un pacco di cavalieri 100, 200, che cavalcano verso due persone, là Fonda e Hill, qui Volonté e Milian, solo che qui arrivano davanti e poi non succede niente, se ne tornano indietro, ehhhhh Sollima le scene di massa bisogna saperle fare !!!!!!!!!!!! comoda sul più bello piantare tutto lì; la stessa cosa nella 'resa';
di notevole c'erano Berger così affascinante fotogenico icona del western italiano, 'sartana' 'sabata' era al top li recitava benissimo ma nel 70 finì a regina coeli e la carriera se ne andò, riapparve anni più tardi in 'keoma' ma ormai era finito tutto, mi è sempre dispiaciuto moltissimo;
e poi Linda Veras bionda con quei bei visi di donna che non si vedono più, anche lei iconica ... 'sabata';
mah ...non c'è altro, che cosa sennò?
peccato, bastava solo mettere un pò più di serietà.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca g »
[ - ] lascia un commento a luca g »
|
|
d'accordo? |
|
brando fioravanti
|
martedì 5 novembre 2013
|
il fascino della violenza
|
|
|
|
Un professore di storia viene sequestrato da un bandito. Seppure inizialmente è totalmente contrariato si lascierà trasportare nelle sue scorribande fino a diventare più cattivo di lui. Con una pistola in mano si ha un incontenibile sensazione di potere. La forza che sovarca la ragione. I dialoghi sulla violenza di massa e individuali non sono una novità, ma comunque convolgenti. I grandi dittatori fanno parte della storia un bandito è solo un bandito.Affascinante e adrenalinico. Belle le musiche di Morricone.
|
|
[+] lascia un commento a brando fioravanti »
[ - ] lascia un commento a brando fioravanti »
|
|
d'accordo? |
|
gianni lucini
|
mercoledì 14 settembre 2011
|
charlie siringo, il bounty killer piemontese
|
|
|
|
Charlie Siringo, l’agente della Pinkerton interpretato da William Berger, è un personaggio realmente esistito. Nato nella contea di Matagorda in Texas da una famiglia di immigrati piemontesi nel 1855 è stato un pistolero e un cacciatore di taglie in collegamento con l’Agenzia Pinkerton. Tra i protagonisti della caccia e dell’uccisione di Butch Cassidy e Saudance Kid muore di vecchiaia il 19 ottobre 1928 nei pressi di Los Angeles dopo aver scritto un vendutissimo libro di memorie.
|
|
[+] lascia un commento a gianni lucini »
[ - ] lascia un commento a gianni lucini »
|
|
d'accordo? |
|
gianni lucini
|
mercoledì 14 settembre 2011
|
l'intellettuale non serve alla rivoluzione
|
|
|
|
In Faccia a faccia, affrontando il tema dei cambiamenti umani di fronte ad avvenimenti eccezionali, Sollima fa capire che l’intellettuale, un po’ troppo abituato a essere freddo e razionale, finisce per diventare portatore di una potenziale carica negativa mentre l’incolto ma intelligente fuorilegge, nella stessa situazione, finisce per farsi alfiere di valori positivi e meno teorici. In più c’è la questione del potere. Gli intellettuali possono essere corrotti dall’idea del potere e soprattutto dalla violenza come dominazione assoluta. Nel film la corruzione e il fascino che la violenza esercita su Brad Fletcher sono progressivi e sottolineati da dialoghi sempre più incalzanti.
[+]
In Faccia a faccia, affrontando il tema dei cambiamenti umani di fronte ad avvenimenti eccezionali, Sollima fa capire che l’intellettuale, un po’ troppo abituato a essere freddo e razionale, finisce per diventare portatore di una potenziale carica negativa mentre l’incolto ma intelligente fuorilegge, nella stessa situazione, finisce per farsi alfiere di valori positivi e meno teorici. In più c’è la questione del potere. Gli intellettuali possono essere corrotti dall’idea del potere e soprattutto dalla violenza come dominazione assoluta. Nel film la corruzione e il fascino che la violenza esercita su Brad Fletcher sono progressivi e sottolineati da dialoghi sempre più incalzanti. Quando impugna per la prima volta una pistola dice: «Certo che stringendola si ha come un'assurda sensazione di potenza con questo modo così naturale di aderire alla mano...». La strada è aperta. Dopo aver ucciso il primo uomo perde i freni inibitori, la violenza diventa uno strumento per aumentare e mantenere il suo potere personale mentre la sua cultura è complice nel fornirgli giustificazioni sempre più sofisticate. Quando alla fine Sollima affida al fuorilegge il compito di rimettere in ordine le cose, i codici tradizionali del western all’italiana sono completamente ribaltati. L’antieroe solitario che sfida il mondo per denaro, interesse, vendetta o anche solo per il gusto non esiste più. Qui tutti sono eroi, tutti antieroi e tutti odiosi assassini, dipende dal tempo, delle condizioni e dalle pulsioni nascoste.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianni lucini »
[ - ] lascia un commento a gianni lucini »
|
|
d'accordo? |
|
gianni lucini
|
mercoledì 14 settembre 2011
|
l’inversione dei ruoli è totale
|
|
|
|
Gioca a mescolare ancora le carte Sergio Sollima nel suo secondo western dopo il successo de La resa dei conti arrivato per la prima volta nelle sale il 23 novembre 1967. Nel primo sceglieva di raccontare la storia di una caccia all’uomo cercando di dare voce alle ragioni della preda e facendo pian piano capire al cacciatore e anche al pubblico che non sempre le persone sono quello che appaiono a prima vista. Questa volta va ancora più in là. In Faccia a faccia niente e nessuno resta quello che era all’inizio a partire dai personaggi principali. Il pacifico professore Brad Fletcher si tramuta in un folle e delirante assassino assetato di potere, mentre il pericoloso bandito Solomon Bennet, detto Beauregard, man mano che la storia si dipana è sempre più nauseato dalla violenza fine a se stessa e arriva addirittura a salvare la vita a Charlie Siringo, l’uomo dell’Agenzia Pinkerton incaricato di catturarlo.
[+]
Gioca a mescolare ancora le carte Sergio Sollima nel suo secondo western dopo il successo de La resa dei conti arrivato per la prima volta nelle sale il 23 novembre 1967. Nel primo sceglieva di raccontare la storia di una caccia all’uomo cercando di dare voce alle ragioni della preda e facendo pian piano capire al cacciatore e anche al pubblico che non sempre le persone sono quello che appaiono a prima vista. Questa volta va ancora più in là. In Faccia a faccia niente e nessuno resta quello che era all’inizio a partire dai personaggi principali. Il pacifico professore Brad Fletcher si tramuta in un folle e delirante assassino assetato di potere, mentre il pericoloso bandito Solomon Bennet, detto Beauregard, man mano che la storia si dipana è sempre più nauseato dalla violenza fine a se stessa e arriva addirittura a salvare la vita a Charlie Siringo, l’uomo dell’Agenzia Pinkerton incaricato di catturarlo. Anche quest’ultimo, disponibile a qualunque efferatezza pur di raggiungere il suo scopo, finisce per opporsi all’inutile uccisione dei fuorilegge sopravvissuti alla distruzione del covo delle “Pietre di fuoco”. Infine anche il più volte evocato Zachary Shot, l’uomo del “Branco selvaggio” di cui si parla fin dall’inizio del film per liberare il quale i compagni sono disposti a dare la vita, nell’ultimo quarto d’ora della pellicola si fa corrompere e guida il gruppo di mercenari inviati a massacrare proprio i suoi compagni,
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianni lucini »
[ - ] lascia un commento a gianni lucini »
|
|
d'accordo? |
|
ralf89
|
sabato 20 marzo 2010
|
western italiano è marchio di fabbrica
|
|
|
|
Morricone e la sua musica riescono ad affrescare sempre film ben riusciti...Come questo!Faccia a faccia si dimostra un valido film che viene reso ancor più interessante dal cammino di purificazione di Tomas Millian e dall'involuzion del personaggio di Volontè che, inizialmente lucido e onesto, finisce assassino e freddo, spesso offuscato dal suo desiderio di grandezza.Ne deriva una metafora che può essere riadatta ai giorni nostri;il potere logora anche i più insospettabili e onesti.Ottimo anche Sollima che nel film spicca per i suoi approfondimenti sui personaggi(Cuchillo è stato accostato anche a Che Guevara).
|
|
[+] lascia un commento a ralf89 »
[ - ] lascia un commento a ralf89 »
|
|
d'accordo? |
|
luigi the kc
|
domenica 28 settembre 2008
|
cosi diversi cosi spietati
|
|
|
|
buon western con due ottimi protagonisti,tomas milian gian maria volonte-
|
|
[+] lascia un commento a luigi the kc »
[ - ] lascia un commento a luigi the kc »
|
|
d'accordo? |
|
claudio pagliarini
|
lunedì 3 aprile 2006
|
bello
|
|
|
|
Soggetto estremamente originale,questo è uno dei migliori western italiani, decisamente sopra la media. Certo Volontè e Milian li conosciamo ma anche William Berger é estremamente credibile. E non credo che il regista avesse un budget grandioso. Da rivedere sempre con estremo piacere. C.Pagliarini
|
|
[+] lascia un commento a claudio pagliarini »
[ - ] lascia un commento a claudio pagliarini »
|
|
d'accordo? |
|
|