La piccola bottega degli orrori

Commedia e horror in un film che appartiene alla prima fase produttiva del maestro Roger Corman, scomparso qualche mese fa all'età di 98 anni. Vero artigiano del cinema nel quale ha ricoperto tutti i ruoli - sceneggiatore, attore, regista, produttore – era deciso a non sprecare nulla. Gli sono bastati tre giorni residui per utilizzare il set e gli attori realizzando, a costi bassissimi, un'opera comunque degna. Commedia nera che mischia risate e omicidi – spesso casuali – con l'ingenuo commesso combina guai di un negozio di fiori, in un sobborgo di Los Angeles, appassionato di botanica, creatore di una micidiale pianta carnivora da nutrire con corpi umani. Equivoci e situazioni paradossali porteranno alla risoluzione finale del caso, con un esito abbastanza prevedibile, ma non deludente. Da segnalare alcune scene davvero comiche, come la cena di Seymour il commesso, a casa della mamma – dedita all'alcool e fissata per le malattie -, con la ragazza che gli piace e che lavora nel negozio di fiori assieme a lui. Di rilievo anche il primo vero ruolo per un Jack Nicholson poco più che ventenne, nella pare di un giovane masochista che gode nel farsi trapanare la bocca dal dentista. Lo sguardo alienato e disturbante preconizza in modo sorprendente le pose e le espressioni che, giusto venti anni dopo, mostrerà nel mitico “Shining” di Stanley Kubrick. In conclusione un film che si lascia vedere, con ottimo montaggio, fotografia nel più classico BN e colonna sonora azzeccata.