luca scial�
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mercoledì 10 giugno 2015
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tra i due litiganti, l'archeologo gode
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Classico film targato Louis Malle, che contiene tutti i temi cari alla sua filmatografia: borghesi insoddisfatti, famiglie che vanno in frantumi, amori anticonvenzionali come i tradimenti. Film molto essenziale, sintetico, incentrato esclusivamente sui protagonisti e le loro debolezze, i quali mettono su un quadrilatero amoroso in una Francia di fine anni '50 già proiettata verso la modernità dei costumi.
Mattatrice della storia è la stupenda Jean Mereau, nei panni dell'omonima Jean, che segue il cuore senza remore. Abbandonando una vita agiata e una figlia piccola, per un futuro incerto con uno scanzonato archeologo che ha conosciuto grazie a un passaggio fortuito.
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Classico film targato Louis Malle, che contiene tutti i temi cari alla sua filmatografia: borghesi insoddisfatti, famiglie che vanno in frantumi, amori anticonvenzionali come i tradimenti. Film molto essenziale, sintetico, incentrato esclusivamente sui protagonisti e le loro debolezze, i quali mettono su un quadrilatero amoroso in una Francia di fine anni '50 già proiettata verso la modernità dei costumi.
Mattatrice della storia è la stupenda Jean Mereau, nei panni dell'omonima Jean, che segue il cuore senza remore. Abbandonando una vita agiata e una figlia piccola, per un futuro incerto con uno scanzonato archeologo che ha conosciuto grazie a un passaggio fortuito. Rigettando così anche il suo amante, un fantino di Polo.
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gianleo67
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sabato 5 aprile 2014
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la turgida sensualità del giovane malle
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Giovane e insoddisfatta moglie del facoltoso direttore di un giornale di provincia e madre di una bimba ancora piccola, la bella Jeanne (Jeanne Moreau) si trastulla nelle frequentazioni del bel mondo parigino, dividendosi tra l'amica del cuore e un aitante giocatore di polo, di cui diviene ben presto l'amante. Una fortuita coincidenza farà riunire presso la villa di campagna di lei tutti i personaggi del suo mondo amoroso, compreso un giovane e affascinate archeologo che la soccorre durante un guasto all'automobile e con cui finisce per fuggire, abbandonando le certezze e gli agi della sua comoda vita borghese.
Dal racconto (con molti tratti autobiografici) del barone Denon e la sceneggiatura della scrittrice e poetessa protofemminista Louise de Vilmorin, il giovane Luis Malle trae spunto per un ombroso melodramma sociale che se da un lato sembra assecondare gli aspetti più classici del realismo poetico (personaggi codificati, ambientazioni intense, eleganza formale della messa in scena e della fotografia), dall'altro tradisce il suo peculiare carattere innovativo, tanto nelle trasgressioni del messaggio culturale legato alla emancipazione della condizione femminile dalla prigione delle convenzioni borghesi quanto in una struttura formale (voce narrante fuori campo che detta i tempi di un diario intimo e segreto, freschezza nella costruzione 'casuale' dell'intreccio narrativo, folgorante abbozzo nella psicologia dei personaggi) che lo avvicinano ai nuovi fermenti del cinema francese.
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Giovane e insoddisfatta moglie del facoltoso direttore di un giornale di provincia e madre di una bimba ancora piccola, la bella Jeanne (Jeanne Moreau) si trastulla nelle frequentazioni del bel mondo parigino, dividendosi tra l'amica del cuore e un aitante giocatore di polo, di cui diviene ben presto l'amante. Una fortuita coincidenza farà riunire presso la villa di campagna di lei tutti i personaggi del suo mondo amoroso, compreso un giovane e affascinate archeologo che la soccorre durante un guasto all'automobile e con cui finisce per fuggire, abbandonando le certezze e gli agi della sua comoda vita borghese.
Dal racconto (con molti tratti autobiografici) del barone Denon e la sceneggiatura della scrittrice e poetessa protofemminista Louise de Vilmorin, il giovane Luis Malle trae spunto per un ombroso melodramma sociale che se da un lato sembra assecondare gli aspetti più classici del realismo poetico (personaggi codificati, ambientazioni intense, eleganza formale della messa in scena e della fotografia), dall'altro tradisce il suo peculiare carattere innovativo, tanto nelle trasgressioni del messaggio culturale legato alla emancipazione della condizione femminile dalla prigione delle convenzioni borghesi quanto in una struttura formale (voce narrante fuori campo che detta i tempi di un diario intimo e segreto, freschezza nella costruzione 'casuale' dell'intreccio narrativo, folgorante abbozzo nella psicologia dei personaggi) che lo avvicinano ai nuovi fermenti del cinema francese. Meno rigoroso e implacabile del suo capolavoro d'esordio ('Ascensore per il patibolo') dello stesso anno, questo secondo lungometraggio di Malle è una incursione personale e spiazzante nella volubile psicologia di una donna insoddisfatta quale prototipo di una insofferenza sociale che si risolve nel dramma di una stridente contraddizione tra gli agi e le convenienze di casta e l'inarrestabile slancio verso una totale libertà sentimentale e fisica, 'leitmotiv' di una Nouvelle Vogue entro cui l'autore rifiuterà sempre di essere iscritto. Pur con qualche sbavatura del registro, incerto tra i turgori del melodramma e le interdizioni del diario intimo, e pur cedendo ad un finale precipitoso e dimostrativo, Malle dimostra coraggio da vendere nel presentarci una irresoluta figura femminile, figlia di un irreversibile mutamento dei tempi, colta nei suoi fervori sessuali nel romantico plenilunio di una 'notte americana' prima e madre fedifraga poi nell'abbandonare senza remore le certezze e gli affetti del tetto coniugale. Quasi anticipando la passionale e romantica indolenza di una immatura e inconsapevole Catherine del 'jules e Jim' di qualche anno dopo, la Moreau presta la sua straordinaria grazia e le sue intemperanze ferine ad un personaggio di memorabile sensualità ('...la femme fatale qui fut fatale', avrebbe cantato con incantevole rapimento nel 'Turbillon de la vie' di Cyrus Bassiak). Leone d'argento - Gran premio della giuria al Festival di Venezia 1958.
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ralphscott
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sabato 5 marzo 2011
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audace per l'epoca
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Quelche resta a tutt'oggi di grande valore,nel film di Malle,é un affascinante fotografia,inquadrature che immortalano gesti sensuali,eleganza ed il musetto delizioso della Moreau. Certo,la trasgressione oggi risulta meno efficace,ma la magia che accompagna la notte sapientemente descritta ci arriva intatta. Bello e coraggioso
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nereide27
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venerdì 10 febbraio 2006
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sconvolgente per l'epoca!
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Film originale e scioccante per gli anni '50 in cui una sensuale ed egnimatica Jean Moreau lascia con un palmo di naso l'amante e il marito per uno sconosciuto .Bellissima la scena al chiaro di luna e la folgorante passione tra Bertrand e la moglie infedele...il marito autoritario e dispotico se lo meritava pure ma il playboy Raul a tratti dolce e sensibile ...direi proprio di no.Nonostante fosse solo flirt lui ha la tentazione di seguirla mentre la donne fugge con il terzo...un misto di gelosia e impulsività che lo contradistingue dall'insofferente e possessivo marito forse sopreso ma non piu' di tanto...La scena finale con il proseguimento in macchina tra i due è il preludio di una malinconica scelta che non si sa dove li porterà e sopprattutto se la folle passione potrà durare.
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Film originale e scioccante per gli anni '50 in cui una sensuale ed egnimatica Jean Moreau lascia con un palmo di naso l'amante e il marito per uno sconosciuto .Bellissima la scena al chiaro di luna e la folgorante passione tra Bertrand e la moglie infedele...il marito autoritario e dispotico se lo meritava pure ma il playboy Raul a tratti dolce e sensibile ...direi proprio di no.Nonostante fosse solo flirt lui ha la tentazione di seguirla mentre la donne fugge con il terzo...un misto di gelosia e impulsività che lo contradistingue dall'insofferente e possessivo marito forse sopreso ma non piu' di tanto...La scena finale con il proseguimento in macchina tra i due è il preludio di una malinconica scelta che non si sa dove li porterà e sopprattutto se la folle passione potrà durare...
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