mondolariano
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mercoledì 11 maggio 2011
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bel vecchio film
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Bel vecchio film che inizia come una storia d’amore, poi calata nelle atmosfere gotiche del “ghost”. Scenari notturni con un’insolita ambientazione nel nord-est americano del primo Ottocento. Il tema dei problemi sociali - ossia l’abolizione dell’aristocrazia in nome della libertà - è solo un fondale che gira intorno al tema principale legato alla psicologia dei sogni e dello spiritismo, che nel suo insieme mi sembra però girare a vuoto.
Il giovane Vincent Price è al suo meglio. Da segnalare l’accompagnamento musicale - severamente classico - col frammento di un brano sinfonico di Richard Strauss (“Morte e trasfigurazione”). Impressionante il coro di voci femminili che risuona all’interno del castello.
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Bel vecchio film che inizia come una storia d’amore, poi calata nelle atmosfere gotiche del “ghost”. Scenari notturni con un’insolita ambientazione nel nord-est americano del primo Ottocento. Il tema dei problemi sociali - ossia l’abolizione dell’aristocrazia in nome della libertà - è solo un fondale che gira intorno al tema principale legato alla psicologia dei sogni e dello spiritismo, che nel suo insieme mi sembra però girare a vuoto.
Il giovane Vincent Price è al suo meglio. Da segnalare l’accompagnamento musicale - severamente classico - col frammento di un brano sinfonico di Richard Strauss (“Morte e trasfigurazione”). Impressionante il coro di voci femminili che risuona all’interno del castello.
Tre stelle meritate.
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figliounico
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lunedì 25 novembre 2024
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una favola noir con sfondo storico
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Un noir drammatico, felice esordio alla regia di Joseph Leo Mankiewicz che ne firma anche la sceneggiatura, tratto da un romanzo storico sentimentale di una scrittrice americana del secolo scorso, Anya Seton. La cosa più riuscita del film è la suggestiva atmosfera gotica ottenuta soprattutto grazie all’ambientazione in un vecchio castello arredato in stile draculesco situato nella baia dell’Hudson, dimora di un rampollo di un’antica famiglia nobiliare, il conte Nicholas Van Ryn, discendente dai primi coloni olandesi, e da sua moglie, una donnetta malaticcia ingorda di dolciumi. Il plot è costruito secondo lo schema classico di Propp. Il ruolo del perfido antagonista dell’eroe positivo, interpretato da Glenn Langan, è affidato ad un attore che diventerà una figura iconica del cinema horror degli anni’60, Vincent Price, la principessa da salvare è invece interpretata da Gene Tierney.
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Un noir drammatico, felice esordio alla regia di Joseph Leo Mankiewicz che ne firma anche la sceneggiatura, tratto da un romanzo storico sentimentale di una scrittrice americana del secolo scorso, Anya Seton. La cosa più riuscita del film è la suggestiva atmosfera gotica ottenuta soprattutto grazie all’ambientazione in un vecchio castello arredato in stile draculesco situato nella baia dell’Hudson, dimora di un rampollo di un’antica famiglia nobiliare, il conte Nicholas Van Ryn, discendente dai primi coloni olandesi, e da sua moglie, una donnetta malaticcia ingorda di dolciumi. Il plot è costruito secondo lo schema classico di Propp. Il ruolo del perfido antagonista dell’eroe positivo, interpretato da Glenn Langan, è affidato ad un attore che diventerà una figura iconica del cinema horror degli anni’60, Vincent Price, la principessa da salvare è invece interpretata da Gene Tierney. L’amore tormentato tra la giovane protagonista, una ragazza ingenua e sognatrice, figlia di un onesto fattore del Connecticut ligio osservante dei precetti della Bibbia, ed il ricco proprietario terriero senza Dio, lontano cugino della madre, si svolge sullo sfondo delle rivolte contadine di metà ottocento dello Stato di New York, in particolare dei mezzadri contro gli ultimi aristocratici latifondisti in quella che passerà alla storia come la guerra di Helderber e che terminò con la riforma agraria.
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