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                        Film bellico di chiaro intento propagandistico girato durante la seconda guerra mondiale. Come molte pellicole dell’epoca, vuole esaltare le virtù morali e le capacità militari degli alleati, ed in particole degli americani contro i nemici nazisti; sicché i primi sono capaci di straordinarie imprese anche quando le forze in campo sono sbilanciate in favore dei secondi. Questa pellicola diretta dall’ungherese Zoltán Korda, fratello minore del più noto Alexander, non costituisce eccezione, anzi eccede pesantemente a questa retorica con un finale talmente grossolano da far decadere la credibilità e quindi il livello complessivo dell’opera.
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                        Film bellico di chiaro intento propagandistico girato durante la seconda guerra mondiale. Come molte pellicole dell’epoca, vuole esaltare le virtù morali e le capacità militari degli alleati, ed in particole degli americani contro i nemici nazisti; sicché i primi sono capaci di straordinarie imprese anche quando le forze in campo sono sbilanciate in favore dei secondi. Questa pellicola diretta dall’ungherese Zoltán Korda, fratello minore del più noto Alexander, non costituisce eccezione, anzi eccede pesantemente a questa retorica con un finale talmente grossolano da far decadere la credibilità e quindi il livello complessivo dell’opera.Dove la pellicola si salva invece è nella buona costruzione narrativa, dove Korda con buoni risultati porta il film verso il genere avventuroso, richiamando alla memoria altri film bellici con la medesima impronta, quali “Fuga da Zahrain” dell’inglese Ronald Neame e l’ancora migliore “Birra ghiacciata ad Alessandria” dell’altro britannico J. Lee Thompson.
 I dialoghi lascino alquanto a desiderare.
 Molto suggestive e anche impressionanti le riprese ambientate nel deserto africano, ma in realtà girate in California.
 Il cast vede la partecipazione di Humphrey Bogart nella parte dell’eroico protagonista. Delle altre parti nessuna viene realmente approfondita come sarebbe stato opportuno per conferire maggiore vivacità all’opera: in questi ruoli ci sono ottimi attori e caratteristi come Lloyd Bridges, attore che in età avanzata acquisirà una certa notorietà come protagonista di pellicole comiche demenziali, J. Carrol Naish che riveste la parte di un soldato italiano e che qui viene doppiato dal grande Alberto Sordi, Bruce Bennett, ex atleta medaglia d’argento olimpica, Rex Ingram ed in fine il più noto Dan Duryea.
 In Italia il film ebbe qualche problema di censura a causa del soldato italiano che di fatto risulta debole e infine collaborazionista degli alleati, aspetto che non rendeva ingiustamente onore al comportamento in verità assolutamente valoroso dei militari italiani nel Nord-Africa.
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