Matteo Marelli
Film TV
Nell'incessante frinire delle cicale, una madre, assieme ai suoi due gemelli, partita dalla Germania, è in viaggio sulle strade riarse dell'Andalusia. La aspettano la suocera e la cognata. Del marito, originario del posto, sappiamo soltanto che il volo su cui sta viaggiando è in ritardo. Tanto di questo poco lo scopriamo per gradi, centellinato nel corso di un film costruito sull'economia della forma e la densità delle emozioni, che consegna quasi l'intera narrazione al fuoricampo, come se a dominare fosse una sorta di forza centrifuga; d'altra parte, come ci ricorda Bazin, lo schermo è un "nascondiglio" in grado di sottrarre alla vista almeno quanto di rivelare, e tutto ciò che «ci mostra è il suo prolungarsi indefinitamente nell'universo». [...]
di Matteo Marelli, articolo completo (1625 caratteri spazi inclusi) su Film TV 9 marzo 2021