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Prodotto decisamente inferiore al primo capitolo, la storia è più o meno la stessa, i protagonisti pure e c'è sempre la mano di Luc besson. E' ambientato circa cinque anni dopo gli eventi di "Banlieu 13" e anche in questo caso il governo vuole una scusa per distruggere il quartiere rimasto ancora delimitato da un muro che le autorità non hanno mai abbattuto e all'interno del quale regna l'anarchia più totale. A Leito e Damien, alle loro qualità e conoscenze e all'abilità col parkour il compito di scongiurare la distruzione dio Banlieu 13 e il caos imperante scatenato dalla morte del boss Taha. Le cose migliori sono il ritmo e l'azione sempre a manetta, gli inseguimenti e i combattimenti corpo a corpo per un film che conosce solo marce alte o altissime. Certo, è un prodotto comemrciale, buono per passare 90 minutio a cervello staccato, evitando di giudicare il film e gli attori a livello tecnico, visto che ne uscirebbero tutti con le ossa rotte. Intrattenimento quindi, nulla più, i due traceur Raffaelli e Belle fanno la loro ottima figura più come atleti che come attori e capriole ed evoluzioni spettacolarissime sono l'anima di una pellicola che altrimenti non avrebbe ragione di esistere. Compresi tanti, troppi luoghi comuni esageratamente amplificati, quali inefficienza delle Forze dell'ordine, corruzione tra i suoi appartenenti e sotterfugi vari. Si spera solamente che stavolta sia stata detta la parola fine sulla Banlieu 13 e che i suoi abitanti possano vivere un'esistenza finalmente serena e dignitosa.
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