Il film è un surrogato striminzito dei due libri sequel di Intervista col Vampiro, vale a dire "Scelti dalle Tenebre" e "La regina dei dannati".
Prima di passare ai punti critici, spendo poche parole di lode a Stuart Towsend, che secondo me ha saputo rendere bene (per me che ho letto i libri e conosco il personaggio e i suoi modi di fare) la figura tormentata e ironica di Lestat. Ha dato vita a un vero Principino Viziato, per dirla con le parole di Marius. Io lo avrei fatto parlare di più, nelle scene con Akasha, ma evidentemente gli autori del film hanno preferito sottolineare le espressività non verbali.
Detto questo, passiamo alle critiche:
primo: Lestat fonda il gruppo per ritrovare Louis (personaggio mancante nella pellicola), e per tutta un'altra serie di motivi legati alla provocazione degli antichi e delle Vecchie Leggi
secondo: Lestat non è creato da Marius,che viene cercato dopo la disfatta della congrega degli Innocenti a Parigi, e all'incontro con Armand.
terzo: a proposito di Armand, me lo devo immaginare che è il ragazzino giovane che nel film non dice manco una parola e che sta lì a fare la bella statuina? E lo stesso vale per Pandora (che, tra parentesi, non muore nel libro....anzi, non muore nessuno della cerchia nella vera storia) e per Mael, muto figuro avente il compito di proteggere la Jesse mortale durante il concerto
quarto: personaggi mancanti: Louis, già nominato, Khayman, (della Prima Stirpe che nel film non viene manco accennata), Santino, Daniel e Mekare, la gemella di Maharet che nella vera storia uccide Akasha.
quinto: Akasha non viene a sterminare,ma a epurare. Il suo progetto di dominio e la sua visionarietà semplice e primitiva, vengono smontati verbalmente prima dell'annientamento da Marius e da Lestat
sesto: Jesse viene creata da Maharet . L'unico contatto che abbia mai avuto con Lestat è stato un attimo sul palco, ma ninte di più. E Lestat non sa nemmeno lontanamente cosa sia il Talamasca.
Ma la cosa che mi ha infastidita di più è stato vedere Lestat cibarsi di vittime innocenti.
Perdonatemi, ma la Rice non ha scritto semplici libri sui Vampiri, e la mancanza di accuratezza nel dar vita a certi particolari è come sminuire il suo lavoro. Se avessi visto il film, senza aver letto il libro, non mi sarebbe mai venuto in mente di acquistarlo. E non ci avrei capito molto. Insomma, vada per le esemplificazioni di necessità cinematografica, ma stravolgere il messaggio originale, proprio no!
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