Il film principia con il finale e una voce fuori campo che parla di una fantomatica lei, in toni tetri. La donna in questione è una giovane killer di cui non conosciamo il nome e che appunto si mantiene uccidendo. La vediamo così in azione, operare con estrema precisione e abilità in qualche sua impresa professionale, nonostante la giovane età. Iniziamo poi a scoprire che l'unica persona che conosce ad Hong Kong è la zia Mei (Shirley Wong), che è poi colei che l'ha cresciuta e le ha insegnato il mestiere dell'assassina. Ora è colei che fa da tramite tra i mandanti e la nipote sicaria. Ma le cose iniziano a non andare, in quanto la ragazza vorrebbe una vita normale, sogna l'infanzia mai goduta, vorrebbe un nome e delle fotografie del suo passato, ma questo è contrario alle regole del suo lavoro. Giunge a spiare Long Shek ed ad invidiarlo, un giovane ristoratore dal quale si reca dopo ogni missione. Ma tutto si infrange quando uccide il sig. Pok e la sua guardia del corpo: Kim Yichin la vede. Questi prima uccide tutti i mandanti della triade e poi non gli resta che uccidere la nostra sicaria. Contatta la zia Mei che per soldi tradisce la nipote e le combina un incontro con Kim, incontro in cui deve morire. Riesce a salvarsi e raggiunge l'amato Long, ma la mattina i nostri tre giovani: sicaria, spaghettaio e vendicatore, finiranno uccisi tutti quanti. 80 minuti asciutti per una storia non particolarmente avvincente, per quanto raccontata con un certo stile e riscattata da un gran finale senza speranza: nerissimo! Pare tutto proprio in funzione del finale. Gli attori sono: Lau Cing-Wan (lei?), Wu Chien-Lien e Han Sang-Woo, i tre giovani protagonisti. Apprezzabile asciuttezza narrativa e un gran finale pirotecnico, roboante e spettacolare con resa dei conti inesorabile per tutti quanti. Curioso.
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