Ho vinto la lotteria di capodanno

"Ho vinto la lottera di Capodanno"(Neri Parenti, 1989, scritto dal regista fiorentino insieme con Piero De Bernardi, Leo Benvenuti,Dpmenico Savemi, Alessandro Bencivenni)si può considerare il miglior film di Paolo VIllaggio(anche se in sede di"scrittura"del film non è menzionato, è sicuro che qualche gag sia sua), dimostra la capacità dell'attore di dar vita a un film dove il "cinismo cattivista" di Neri Parenti si esrpime al meglio: il travet giornalista di cronaca Paolo Ciottoli, disprezzato dai colleghi, semi-licenziato dal direttore del giornale, "evitato"dlle donne, riesce a vi ncere la lottteria di Capodanno, ma il biglietto"ganante"va perso in un'infinita di situazioni , in particolare in macchine da scrivere(nel 1989 la macchina da scrivere, accanto al computer, che era però grosso e voluminoso, non essendo ancora disponibile il"PC", si usava ancora), con un ritmo del film che ricorda "Entr'Acte"di René Clair e"Il mistero delle dodici sedie"di Mel Brooks, rispettivamentew 1924 e 1970. Ma con Villaggio(contornato da interpreti anche bravi, come Bologna e Alloca, tra gli altri, ma "unico"quasi nel senso di Marx Striner), che fa il gioranlista-travet "ipersfigato", anzi che più sfortunato non si può(mi sovviene la notevole poesia di quasi30 anni fa, "Il lunapark della sfiga"di Antonio Attisani, storico del teatro)che perde il biglietto si ferisce per recuperarlo in varie circostanze, lo riperde e lo ritrova ancora, quasi ad infinitum, è vera il festival delle occasioni mancate. salvo, alla fine, dopo un ennesimo tentativo di suicidio(Parolo Ciottoli è trartassato dai debiti, inseguito da creditori/strozzini che son dei mafiosi),ritrova indicazione relativa ai"non vedenti"(e qui si scherza sul nome, sulla denominazione politically corrrect, ossia"non vedenti"al posto di "ciechi"...)ma quando poi ritrova il luogo, lo trova lussuoso, cambiato di posto e realizzato con i soldi "dati dal donatore Paolo Ciottoli", dato praticamente per scomparso, di cui verrà realizzato(beffa suprema)una statua. Come all'eroe morto s dedica una statua, così al non anomino mecenate-datore capitale...Fiaba nera crudele, in cui molte persone si saranno ritrovate, all'epoca e si ritroveranno oggi, vedendola o rivedendola, la proiezione di questo"Ho vinto...". Neri Parenti ringrazia e sghignazza beffardo, diremmo... mentre Villaggio da"no man's land"chissà che cosa fa... Una fiava nero-grttesca che farà ridere ma anche imprecare chi si sia trovato nella stessa situazione(pochi, si suppone, ma...)opppure in una situazione comunuqe analoga, anche se non propriamente uguale.,.Più di Fantozzi, si direbbe(che pure nasceva dalla penna di Paolo), in quanto l'impiegato rag.Ugo nella"seire"filmica aveva rischiato(e non solo , era caduta nel tranello)di eternarsi e persino di"risorgere"in modo un po'debole dal punto di vista della sceneggiatura. Qui, ivnece, l'atlernanza tra umiltà, umiliazione e protervia/superbia esibita riesce più calzante, più nuova e meno routinaria, riuscendo a convincerci in pieno. Quando si dice"De mortuis nisi bene", ciò non vale qui, in quanto VIallggio era(é uno straordinario interprete, anche drammatico, come non tanto qui(anche, in parte)ma per es.nel"Mistero del bosco vecchio"e a teatro ha dimostato ad abundantiam. El Gato