|
IL titolo è ispirato ad una frase di E.B. Lytton , pubblicata in un racconto del 1830. Ma è anche una frase dei Peanuts, fumetto portabandiera del non sense comico-letterario, che fa del paradosso il pane quotidiano dei protagonisti. Ed è proprio quel che accade in quest'opera di Benvenuti che porta per la seconda volta , il repertorio cabarettistico dei Giancattivi ( Nuti viene rimpiazzato da D.Trambusti), fondato su pleonasmi irriverenti ed ossimori tragi-comici. Riflessioni sull'esistenza apparentemente prive di senso, dietro le quali si nasconde un'insospettabile introspezione malinconica. Felix , il protagonista è un comico di cabaret con scarso successo e molti problemi quotidiani, uno dei quali è lo sfratto ad opera della sua ex fidanzata, che lo ha prontamente sostituito con un altro accompagnatore. Tramite un suo amico, si mette in contatto con Valentina ( Athina Cenci) che subaffitta una stanza per necessità economica, essendo disoccupata. All'interno troviamo anche Riccardino ( Trambusti) timido , schivo e taciturno. Inizia un susseguirsi di gag molto appetibili, ma per palati raffinati. Siamo decisamente lontani dalla sguaiataggine di alcune commedie commerciali. Vicissitudini di vario ordine e grado si avvicendano , sino ad arrivare all'epilogo, lo sfratto. Ma qualcosa cambierà le carte in tavola. Stilemi narrativi decisamente teatrali , così come lo è anche la scenografia e la direzione della fotografia. Piccolo gioiello da riscoprire.
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|