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La commedia sexy all'italiana, sebbene declassata e snobbata, ebbe un suo spazio particolare nella storia del costume degli anni '70 e '80 e Alvaro Vitali fu una delle colonne di quel genere, insieme ad altri.
Invece da protagonista risultò eccessivamente e gratuitamente volgare, mollando parolacce anche quando non c'entravano e in un contesto, quello infantile e preadolescenziale, in cui il triviale personaggio era oltremodo estraneo e innaturale.
Certe situazioni pecorecce e una scurrilità marcata erano verosimili, accettabili e finanche simpatiche in altre ambientazioni, quali una caserma, un liceo, il medioevo boccaccesco, un albergo equivoco, però in una scuola elementare o media, oppure in un collegio, suscitavano deciso fastidio.
E' vero che le barzellette sporche circolano normalmente anche tra bambini di una decina d'anni, però la loro trasposizione sullo schermo produceva un effetto piuttosto nauseante.
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