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Sylvia è una commedia drammatica del 1965 in b/n, protagonista una Carrol Baker, diventata diva 6 anni prima con Baby Doll di Kazan, in forma nell'interpretazione di un personaggio difficile e complesso. La regia è di Gordon Douglas, regista versatile di Hollywood, con un lungo curriculum (L'avamposto degli uomini perduti, I 9 di Draifork City, Nevada Smith, La signora nel cemento).
Frederic Summers (Peter Lawford) ricco finanziere vuole sposare Silvia West (Carroll Baker) giovane donna di 30 anni, bellissima, indipendente finanziariamente, che ama leggere, scrivere poesie e coltivare rose, diffidente perché non conosce il passato di Sylvia non ottiene risultati dai detective assoldati. Si rivolge ad Alan Macklin (George Maharis) bravo professionalmente e discreto, per scoprirre eventuali magagne come unico indizio gli indica il titolo di un libro di poesie scritte da lei. Alan solerte grazie a un psicologo che leggendo il libro gli suggerisce alcuni indizi, trova il luogo di nascita, rintraccia la biblioteca pubblica dove Sylvia adolescente era accanita lettrice, la direttrice gli racconta che a 15 anni fu stuprata dal patrigno, Alan scopre il succedersi degli eventi tramite vari testimoni: fuggita di casa viene soccorsa da un pastore protestante che la seduce, la porta in Messico dove per 3 anni si prostituisce morto l'uomo, ritorna in USA grazie ad un rappresentante americano Oscar che in cambio del passaggio in auto ottiene prestazioni sessuali, ma giunti a destinazione l'uomo cheè sposato viene mollato da lei. Sylvia per mantenersi va in un bordello di lusso, vive isolata, coltiva la lettura e fa amicizia con una collega Jane (Joanne Dru). Sylvia viene violentemente percossa da un ricco pervertito che la risarcisce con una notevole somma. Jane che come Sylvia ha smesso l'attività di prostituta, sposa un banchiere che investe lucrosamente i soldi di Sylvia. Alla fine Alan coinvolto dalla storia s'incontra con Sylvia e s'innamora ricambiato, ma quando le rivela la verità viene cacciato, ma tutto finirà lietamente.
E' una commedia drammatica con momenti forti come lo stupro che nella sua evidenza drammatica è raccontato con riguardo, pur essendo un pugno nello stomaco non indulge in facili effetti, ben descritti i luoghi della prostituzione, buona l'interpretazione di Carrol Baker che interpreta la parte impegnativa di una donna che piena di ciccatrici, riesce a salvare nel suo intimo i sogni dell'adolescenza. Ottima l'interpretazione di Maharis discreto attore TV che non riuscì a sfondare nel cinema (Exodus, Stazione 3 top secret) qui interpreta con disinvoltura la parte di un detective attento, scrupoloso e simpatico che mette a suo agio tutti i testimoni della vita di Sylvia; bravi anche Edmund O'Brien e Joanne Dru eccellenti caratteristi, modesto Peter Lawford, mediocre attore marito di Pat Kennedy, conosciuto come organizzatore dei "festini" per i fratelli Kennedy. Il film non ebbe successo, peccato, perché la storia è interessante priva di luoghi comuni e racconta con lieve tocco ambienti tristi e disperati grazie ad una direzione sicura.
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