|
Il film è senza dubbio ben condotto, con una trama semplice ma avvincente e uno Jean Gabin in grande forma (come sempre del resto) anche in un ruolo -quello del malvivente- non propriamente suo. Bellissimo e struggente è poi il finale. L'unico limite -e non è poco- di questo film sta nelle forzature connesse al suo inserimento nel filone del realismo poetico: è infatti assai leggero far dipendere le azioni di un super-latitante e la sua conseguente cattura dall'innamoramento verso una donna conosciuta pochi giorni prima. Va bene che al cuor non si comanda, ma probabilmente si è azzardato un po' troppo. Alla luce di ciò, ci si trova di fronte ad una pellicola sicuramente bella e gradevole da guardare, ma in cui quell'esperienza totalizzante dell'amore, che nei film di Marcel Carnè e Jean Renoir diveniva il punto di forza, appare eccessivamente didascalica ed inadatta ad una vicenda che si sarebbe invece ben prestata ad altri sviluppi in tipologie diverse di film. Poichè una mezza stella non può essere aggiunta al giudizio sovrastante, lo faccio qui in maniera ufficiosa.
[+] lascia un commento a g. romagna »
[ - ] lascia un commento a g. romagna »
|