L'istruttoria è chiusa: dimentichi

Architetto detenuto in attesa di giudizio, trascorre suo malgrado un breve periodo di tempo in carcere, a contatto coi detenuti assaggia sulla propria pelle l'ambiente carcerario, con tanto di boss che vi  "comanda" all'interno di essa; e la corruzione delle guardie carcerarie. Assiste coi propri occhi ad un dramma all'interno delle sbarre, il suo animo vorrebbe fare giustizia, ma una volta uscito fuori dimentica tutto e si riaccoda alla sua vita tranquilla.

Coinvolgente nella narrazione, con una suspense ininterrotta e con perfette caratterizzazioni sia delle guardie che dei detenuti, "L'istruttoria è chiusa: dimentichi" si inserisce di diritto tra i migliori risultati "di denuncia" del periodo. Ben descritto e molto ben interpretato da Franco Nero il protagonista, l'architetto Vanzi e, a mio avviso, memorabile la figura del maresciallo fascista (Turi Ferro) pieno di complessi d'inferiorità. Bella la colonna sonora di Ennio Morricone.