L'opera prima del cineasta celebra il cinema artigianale e rielabora con efficacia la sua ispirazione originaria, trasformandola in un grande racconto onirico. VENEZIA82. Fuori Concorso
di Daniele Schina Sentieri Selvaggi
Basato sulla graphic novel Poema a fumetti (1969) di Dino Buzzati, l'opera prima (co-sceneggiata assieme allo scrittore Marco Missiroli) di Virgilio Villoresi č da intendersi innanzitutto come un grande trattato a favore di una concezione totalmente artigianale del cinema. Sė, perché al netto di tutti i riferimenti artistici e cinefili di cui il film č composto, a cominciare dal titolo stesso, che rende quasi automatico il collegamento con la celebre trilogia orfica di Jean Cocteau, la scelta di ricostruire interamente in studio le ambientazioni dell'opera a cui si ispira, aggiungendo a queste la tecnica dell'animazione in stop-motion, risulta una presa di posizione abbastanza netta, considerando le nuove forme di sperimentazione narrativa con IA intraprese da autori atipici quali Harmony Korine. [...]
di Daniele Schina, articolo completo (3936 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 2 settembre 2025