Una sconosciuta a Tunisi |
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Un film di Mehdi Barsaoui.
Con Fatma Sfarr, Nidhal Saadi, Yassmine Dimassi, Hela Ayed.
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Titolo originale Aïcha.
Drammatico,
durata 123 min.
- Francia, Tunisia, Italia, Qatar 2024.
- I Wonder Pictures
uscita giovedì 24 luglio 2025.
MYMONETRO
Una sconosciuta a Tunisi ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Fabio Ferzetti
L'Espresso
La malinconica Aya ha una madre che parla troppo e un padre che non parla mai. Nata e cresciuta a Tozeur, nel Sud della Tunisia, tutti i giorni sale con altre lavoratrici su un minivan e attraversa una zona desertica per arrivare in un grande albergo dove getta con indifferenza avanzi di aragosta o pulisce le stanze di signore eleganti che magari le danno la mancia intenerite dalla sua severa bellezza. Aya però, lo avete già capito, non è sottomessa come sembra. Aspetta solo uno straccio di occasione. E quando per una serie di circostanze viene data per morta, molla tutto, amante ricco -e -carogna compreso, per rinascere sotto altro nome a Tunisi, dove nessuno la conosce. Titoli di testa, il film inizia davvero.
A questo punto molti penseranno al "Fu Mattia Pascal", ma Pirandello non c'entra. La seconda regia del tunisino Barsaoui, classe 1984, intreccia diverse storie vere, fra cui quella di Aya che diventa prima Amira e poi Aïcha, cioè "viva" in arabo, in uno stile fra il thriller, il manifesto politico e il dramma sociale (scuola sovietica, con tanto di personaggi positivi, fa quasi tenerezza).
Tra coetanee cortesi ma ambigue, amici ricchi ma non proprio disinteressati, night club affollati e presto teatro di sventure, l'ex Aya, ora Amira, finisce infatti nei guai come l' eroina di un "mélo" primo 900. Con una differenza: non siamo negli Usa del cinema muto. Sia mo in Tunisia, oggi, e tutto ciò che accade sullo schermo ha un corrispettivo attuale e bruciante. Veri sono abusi e delitti della mano pubblica, in testa ovviamente la polizia. Veri (e sottili) certi dettagli, come la scelta di affidare biechi ruoli di potere non a maschi lombrosiani ma a donne di ottime maniere. Vere le violente tensioni sociali che innervano questa vicenda troppo esemplare nei modi e negli snodi per convincere fino in fondo, anche se la protagonista Fatma Sfar è una scoperta. E il vice capo della polizia indeciso tra consenso e rivolta (il divo tunisino Nidhal Saadi), come in certo cinema civile italiano anni 70, è una bella figura di antieroe diviso e moderno.
Chi vuole un quadro più sfumato e credibile della Tunisia di oggi farà bene a (ri)vedere "Quattro figlie" di Kaouther Ben Ha nia o "Il frutto della tarda estate" di Erige Sehiri, due donne, forse non a caso. Ma chi alle sottigliezze dei docu-fiction preferisce i modi decisi del cinema di genere, apprezzerà le scelte più estreme. Come il "bad trip" di Aya/Amira sotto allucinogeni. E w quella scena allo zoo che sembra uscita dal s primo Dario Argento. Barsaoui, del resto, ha studiato cinema in Italia.
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Uscita nelle sale
giovedì 24 luglio 2025 Distribuzione Il film è oggi distribuito in 21 sale cinematografiche: |