Una sterminata domenica

La gioventù bruciata degli anni ‘20 del duemila nella sterminata periferia romana, dove anche solo andare fino a Roma diventa un viaggio; per il resto questi ragazzi giovanissimi (i tre protagonisti sono Alex, Kevin, Brenda) adolescenti dai 16 ai 19 anni trascinano la bellezza della loro vita e della loro splendida giovinezza in lunghe giornate (in sterminate domeniche) di nulla: non studiano, non lavorano, si limitano a girare in auto a velocità folle, a sballarsi, a rubacchiare, a guardare la televisione, a cincischiare col telefonino, a frequentare discoteche e luna park, a dormire di giorno e girare di notte. Non hanno figure di riferimento: non c’è uno straccio di genitore, a parte una nonna, una nonna adorata dalla nipote Brenda probabilmente perché non ha nessun altro, che a qualsiasi ora è lì pronta a soffriggere sofficini per tutti. Alex e Brenda fanno coppia e lei scopre di essere incinta, ma più di tanto non sembra preoccupata; Kevin, ragazzino ribelle, maleducato, indiavolato, dispettoso, non ancora maggiorenne, che non si fa problemi nel guidare l’auto dell’amico, è così disperatamente solo che si è attaccato in maniera morbosa alla coppia di amici, tanto da seguirli ovunque.

Tutto è così desolante e senza speranza che, anche quando Alex sembra mettere la testa a posto, visto che sarà padre, e si trova un lavoretto in nero senza pretese, l’esile luce di un riscatto forse possibile si spegne nel momento in cui si scopre che anche il selvatico datore di lavoro, sul quale il ragazzo sembrava aver posto un po’ di fiducia, non è altro che un farabutto delinquente che non può far altro che dare il brutto esempio.

Il quadro dipinto dal regista ci mostra una visione impietosa e purtroppo veritiera della condizione di vita di molti, troppi giovani che, una volta finita la scuola dell’obbligo, cioè un’agenzia educativa che garantisce, si spera, un minimo di regole e di stabilità, si trovano completamente soli, allo sbando, senza prospettive, senza buoni esempi, senza genitori o altri adulti autorevoli, senza lavoro, senza futuro e vivono ogni giorno una sterminata domenica, noiosa, pericolosa, e che non porta a nessun domani, a nessun lunedì.