Erano ragazzi in barca racconta l’impresa compiuta nel 1936 dalla squadra di canottaggio di riserva dell’Università di Washington che, in maniera del tutto impronosticabile, vinse le Olimpiadi a Berlino.
Solitamente messa in ombra dall'impresa ben più famosa e conosciuta di Jesse Owens, l'incredibile vittoria della squadra di canottaggio rivive in un biopic sportivo eccessivamente classico nella riproposizione della vicenda, privo di effettivi guizzi se non nella gara finale, summa enfatica ed emotiva di un racconto altrimenti ligio e incolore.
Una fiacca caratterizzazione dei personaggi e un cast giovane che non brilla per carisma, con Joel Edgerton nelle vesti di determinato coach, caratterizzano due ore formalmente oneste, ma mai capaci di lasciare il segno.
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Erano ragazzi in barca racconta l’impresa compiuta nel 1936 dalla squadra di canottaggio di riserva dell’Università di Washington che, in maniera del tutto impronosticabile, vinse le Olimpiadi a Berlino.
Solitamente messa in ombra dall'impresa ben più famosa e conosciuta di Jesse Owens, l'incredibile vittoria della squadra di canottaggio rivive in un biopic sportivo eccessivamente classico nella riproposizione della vicenda, privo di effettivi guizzi se non nella gara finale, summa enfatica ed emotiva di un racconto altrimenti ligio e incolore.
Una fiacca caratterizzazione dei personaggi e un cast giovane che non brilla per carisma, con Joel Edgerton nelle vesti di determinato coach, caratterizzano due ore formalmente oneste, ma mai capaci di lasciare il segno.
Non vi è alcun tipo di riattualizzazione o di messa in discussione della storia stessa e lo sguardo rivolto al passato non crea alcun rapporto con il presente, anzi sembra quasi una semplice distrazione, una resa filmica di un passato tanto lontano che viene idealizzato attraverso un episodio di realizzazione del fantomatico sogno americano.
Continuamente suggerita, ma mai davvero messa sul tavolo è anche la tematica della lotta di classe, che vorrebbe i ragazzi dell’Università di Washington sfavoriti dalle istituzioni, ma supportati dal popolo e simbolo della working class che si riscatta, che viene tuttavia inquadrata solo come un piccolo gruppo di persone attorno ad una radio, senza che quindi se ne possa tastare effettivamente una qualche consistenza.
Erano ragazzi in barca risulta inoltre piuttosto debole nei momenti in cui la narrazione dovrebbe raggiungere un culmine, ovvero nelle sequenze dedicate allo sport in sé, dagli allenamenti alle gare, non riuscendo mai quindi a trasmettere allo spettatore l’adrenalina che dovrebbe spingerlo a fare il tifo per i protagonisti.
Emblematica in tal senso l’impossibilità di ricordarsi anche solo tre dei nove membri della squadra, che è di fatto lasciata totalmente in secondo piano, nonostante l’allenatore Joel Edgerton ribadisca costantemente l’importanza di essere gruppo più che individui.
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