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marcus
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martedì 25 novembre 2025
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pourquoi? why?
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Perché uno come John Malkovich si presterebbe ad operazioni infime di questo genere? E Fanny Ardant poi che più “tirata” non si può? Tutti e due decisamente fuori posto e fuori ruolo. Per non parlare poi del doppiaggio di lui che pare una cantilena senza sforzi o sfumature. I veri sepolcri sembrano davvero i due attori. Eppure non dovrebbero essere così bolliti dopotutto. Spiace dirlo ma la tenuta di Beauvillier sembra la metafora della decadenza dei due attori avviati verso il solito viale del tramonto, entrambi disfatti e appena appena memori della splendida carriera che fu.
Ebbene coraggio Malkovich e Ardant! Non è ancora giunto il momento di tirare i remi in barca.
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Perché uno come John Malkovich si presterebbe ad operazioni infime di questo genere? E Fanny Ardant poi che più “tirata” non si può? Tutti e due decisamente fuori posto e fuori ruolo. Per non parlare poi del doppiaggio di lui che pare una cantilena senza sforzi o sfumature. I veri sepolcri sembrano davvero i due attori. Eppure non dovrebbero essere così bolliti dopotutto. Spiace dirlo ma la tenuta di Beauvillier sembra la metafora della decadenza dei due attori avviati verso il solito viale del tramonto, entrambi disfatti e appena appena memori della splendida carriera che fu.
Ebbene coraggio Malkovich e Ardant! Non è ancora giunto il momento di tirare i remi in barca. “Ci sono ancora promesse (cinematografiche) da mantenere e miglia (di pellicola) da percorrere prima di dormire”
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mauridal
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martedì 2 settembre 2025
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fran?ais- britannique
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Quando un film incontra tutta la cultura francese letteraria e non, e poi uno scrittore di successo con racconti di commedia sentimentale , francese come Legardinier, è anche il regista per sua scelta, del film,. Allora già tutto questo imprime al film una traccia che lo percorre lungo tutto il racconto, un percorso tra i dialoghi molto fitti dei personaggi principali ,Andrew Blake ricco uomo d’affari inglese sconfitto dal dolore per la morte dell’amata moglie, va in Francia e diventa maggiordomo pur di restare nella villa di Nathalie ,Madame Beauvillier, anche lei vedova e proprietaria del castello, dove molti anni prima Andrew incontrò e visse con la giovane moglie, francese.
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Quando un film incontra tutta la cultura francese letteraria e non, e poi uno scrittore di successo con racconti di commedia sentimentale , francese come Legardinier, è anche il regista per sua scelta, del film,. Allora già tutto questo imprime al film una traccia che lo percorre lungo tutto il racconto, un percorso tra i dialoghi molto fitti dei personaggi principali ,Andrew Blake ricco uomo d’affari inglese sconfitto dal dolore per la morte dell’amata moglie, va in Francia e diventa maggiordomo pur di restare nella villa di Nathalie ,Madame Beauvillier, anche lei vedova e proprietaria del castello, dove molti anni prima Andrew incontrò e visse con la giovane moglie, francese.La trama da romanzo sentimentale poi diventa commedia quando Blake da imprenditore ricco inglese si trasferisce in Francia per tornare nei luoghi vissuti con la moglie e trova invece solo ospitalità nel castello, gestito con difficoltà da Nathalie , come collaboratore maggiordomo. Tutto il film prosegue sulle vicende di Blake e Nathalie, per tenere in piedi la grande tenuta come albergo per ricchi viaggiatori. Ovviamente tra i due nasce anche una intesa sentimentale come solo due vedovi possono fare. Dunque una commedia romanzo sentimentale come genere sperimentato , sia letterario che a cinema, ma il film , non è mai banale né stereotipato , anzi risulta sì leggero, ma raffinato ed elegante specie nel personaggio Blake , maggiordomo interpretato da un insolito e inaspettato John Malkovich, insieme alla affascinante e bella Fanny Ardant con il personaggio di Nathalie i quali insieme reggono il piacevole e godibile racconto, che a tratti si perde tra comicità e malinconia. Un personaggio tra tanti, fatto notare dal regista con inquadrature e scene dedicate , che viene subito fuori , è il gatto di casa ,Mephisto, che conosce tutti i segreti della padrona e si comporta come un padrone.Intanto si intrattiene una piacevole polemica tra la cultura francese e quella inglese nei dialoghi e nei comportamenti di Blake e Nathalie che rappresentano due mondi differenti ma, che alla fine trovano un sentire comune. La trama si perde con tanti personaggi secondari ,Mme. Berliner, falsa amica e approfittatrice, Odile la cuoca e Manon la giovane cameriera incinta che Blake aiuta , e un vecchio amico inglese ,Richard,che addirittura dopo anni di silenzio, ,con la moglie va in vacanza nel castello francese e ritrova il suo vecchio amico Andrew non più ricco imprenditore inglese, triste e sconsolato, bensì un maggiordomo gentiluomo, ma ancora vivace e attivo nella sua nuova vita da monsieur Blake e ben inserito tra nuove amicizie. Molto brillante l’insieme tra scenografie e musiche , su tutto per la riuscita del film, godibile al pubblico, è la presenza di John Malkovich , ironico e credibile nell’inventare un personaggio anglofrancese , ma regge perfettamente la Fanny Ardant , un di tocco di femminilità, tutto francese .( mauridal)
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ralphscott
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giovedì 21 agosto 2025
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commedia sentimentale all''acqua di rose
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Ad agosto il cinema è un privilegio per pochi - che lo scelgono - e la sala, nonostante le arene estive, trovo continui ad essere la sua più idonea collocazione. Quando i titoli attrattivi scarseggiano, capita di seguire il richiamo dei grandi interpreti. Così è stato per questa storiella: poteva andarmi meglio. Gli attori, si diceva: Ardant sprecata, recita col silenziatore, forse poco convinta da un allestimento da film natalizio, in quanto a zucchero profuso. Il povero Malkovich si trova a sostenere battute stucchevoli, in parte rese vacue da forzate, infelici traduzioni del doppiaggio. I caratteri, in generale, sono in debito di sfumature e l'imperante clima di nostalgia manca di scene in grado di bilanciarne la deriva.
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Ad agosto il cinema è un privilegio per pochi - che lo scelgono - e la sala, nonostante le arene estive, trovo continui ad essere la sua più idonea collocazione. Quando i titoli attrattivi scarseggiano, capita di seguire il richiamo dei grandi interpreti. Così è stato per questa storiella: poteva andarmi meglio. Gli attori, si diceva: Ardant sprecata, recita col silenziatore, forse poco convinta da un allestimento da film natalizio, in quanto a zucchero profuso. Il povero Malkovich si trova a sostenere battute stucchevoli, in parte rese vacue da forzate, infelici traduzioni del doppiaggio. I caratteri, in generale, sono in debito di sfumature e l'imperante clima di nostalgia manca di scene in grado di bilanciarne la deriva. L'emarginato guardiano di Philip Bas sarà, alla fine, la figura più genuina e credibile.
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marco giuseppe malacrida
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venerdì 15 agosto 2025
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rasserenante
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Finalmente un film leggero, rilassante, con buoni sentimenti e qualche risata. Si esce sollevati. No volgarit? No violenza. No personaggi angoscianti o casi umani. Fanny Ardant algida.
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