Hiroki torna alle origini erotiche del suo cinema, per tracciare un viaggio intimo nella sessualità di due anime desolate. Mancano le solite vertigini. Eppure ci seduce con la sua leggerezza. Dal FEFF
di Daniele D'Orsi Sentieri Selvaggi
Quelle rare volte in cui Ryuichi Hiroki si sofferma su storie a trazione maschile, i suoi film sembrano sempre interessati da una svolta simbolica. Relativa non tanto ai contenuti o alla definizione delle istanze narrative. Quanto ai modi in cui le crisi (emotive, esistenziali, identitarie) si rivelano negli spazi del racconto. Il conflitto del protagonista, che appartenga alla sfera dei sentimenti (come nelle sue narrazioni più mainstream) o ai disagi legati alla socialità, resta più o meno lo stesso. [...]
di Daniele D'Orsi, articolo completo (4442 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 25 aprile 2023
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