"La scelta", il doc "proibito" di chi dice no al Tav
di Federico Pontiggia Il Fatto Quotidiano
"Posso prendere delle bastonate, posso prendere dei gas, possono rinchiudermi in prigione, ma val la pena per le idee che ho sopportare queste cose. E sono disposto ad andare avanti fino a sacrificarmi, se è necessario. Come me penso molti altri: oramai la nostra scelta di vita P abbiamo fatta". Così l'attivista No Tav Paolo Perotto ne La scelta, il bel documentario che Carlo A. Bachschmidt ha dedicato al movimento che si oppone alla realizzazione della linea ferroviaria in Val di Susa. L'anteprima al 400 Torino Film Festival è stata osteggiata dal sotto- segretario all'università e alla Ricerca Augusta Montaruli (FDI), che imputa al direttore Steve Della Casa u (consonanza ideale' con chi attacca ogni giorno operai e polizia e ulula pure alla repressione dello Stato, dimenticando che è proiettato Genova aveva realizzato Black Block nel 2011, non ne fa una questione ideologica, di cui pure condivide le istanze, ma punta ad allargare il campo in senso sociologico e, diremmo, antropologico, con due direzioni: verso gli attivisti, il cui impegno - dai processi al carcere, fino alle esperienze da foreign fighters nel Rojava - tracima P avversione per la Torino-lione; verso il pubblico, che non è oggetto di proselitismo, bensì destinatario di un mosaico del movimento attraverso le sue tessere umane. [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (2958 caratteri spazi inclusi) su Il Fatto Quotidiano 3 dicembre 2022