L'opera d'esordio di della regista esplora l'universo del body horror per raccontare il disagio esistenziale di una ragazzina causato dalla ricerca ossessiva della perfezione. Imperfetto ma potente.
di Giorgio Amadori Sentieri Selvaggi
Il quadro ideale di una perfetta famiglia finlandese. La madre di Tinja, una giovane ginnasta alle porte della pubertà, riprende costantemente per il suo blog la quotidianità in casa. La camera del telefonino cattura i sorrisi e gli scherzi che i quattro membri della famiglia (mamma, papà, Tinja e il piccolo Mathias) si scambiano in un temporaneo quanto fasullo idillio da social.
L'opera d'esordio di Hanna Bergholm straccia subito il velo di maya della contemporaneità, analizzando attraverso un genere come il body horror l'ipocrisia dell'apparenza, della ricerca ossessiva di un'ipotetica realizzazione personale. [...]
di Giorgio Amadori, articolo completo (2917 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 6 ottobre 2022