stefano capasso
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lunedì 10 luglio 2023
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la vita pulsante
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Nel tribunale di Torino sta per cominciare il processo ad un benzinaio che ha ucciso, mentre fuggivano, uno dei due rapinatori che gli avevano sottratto l’incasso; l’altro, sopravvissuto, si trova anch’egli in aula, dietro le sbarre. Fuori aspettano Domenica, figlia del benzinaio, e la compagna del rapinatore Angelina con la figlia Luce. Quando inizia il dibattimento tra le due donne c’è un malcelato astio, ma la giornata intera trascorsa a palazzo di giustizia in attesa della sentenza farà emergere altri aspetti.
Il film di Chiara Bellosi, quasi interamente girato nell’aula del tribunale e nello spazio antistante, racconta di un’ordinaria giornata in un palazzo di giustizia.
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Nel tribunale di Torino sta per cominciare il processo ad un benzinaio che ha ucciso, mentre fuggivano, uno dei due rapinatori che gli avevano sottratto l’incasso; l’altro, sopravvissuto, si trova anch’egli in aula, dietro le sbarre. Fuori aspettano Domenica, figlia del benzinaio, e la compagna del rapinatore Angelina con la figlia Luce. Quando inizia il dibattimento tra le due donne c’è un malcelato astio, ma la giornata intera trascorsa a palazzo di giustizia in attesa della sentenza farà emergere altri aspetti.
Il film di Chiara Bellosi, quasi interamente girato nell’aula del tribunale e nello spazio antistante, racconta di un’ordinaria giornata in un palazzo di giustizia. Ci sono imputati, vittime, carnefici, con ruoli non sempre ben definiti che passano il loro tempo tra le preoccupazioni per la loro sorte e per quella dei famigliari che li attendono e ci sono i famigliari che condividono le stesse emozioni seppur in luoghi diversi e con modalità diverse. Quello che emerge è che mentre va in scena un evento certamente importante come una causa, nei corridoi e nelle sale d’attesa avvengono una serie infinità di piccoli eventi che coinvolgono tutti e che danno pienamente l’idea che la vita scorre e che può, tutto sommato, ancora portare cambiamenti. Come dire, anche di fronte a quello che sembra un blocco paralizzante della vita, le trame che continuano a intrecciarsi, a emergere, nei dettagli della quotidianità, ci dicono che la vita continua a scorrere e a portare le sue opportunità di essere vissuta, perché il finale della storia (e della causa) è meno importante di quanto si possa pensare, anzi, non si conosce.
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francog
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martedì 28 febbraio 2023
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ottimo film
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Film che sembra che accada poco ma quel poco e' tutto.
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g
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domenica 25 ottobre 2020
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3stelle
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Dalla seconda scena, si capisce il finale! Un po' deludente!
La tesi è che siamo tutti vittime! In un certo senso, ultimo, è vero...
Una tesi che pacufica la società!
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domenica 25 ottobre 2020
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angelina e luce
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Mi permetto di esprimere un disaccordo rispetto a quanto afferma sulla fragilità della scrittura, " in particolare nel personaggio del secondo rapinatore, il padre di Luce, che ha ben poco da fare perché è il pretesto narrativo per includere la bambina nella vicenda: sarebbe stato più logico che Angelina fosse la vedova del rapinatore ucciso, ma a quel punto non avrebbe avuto senso la presenza della bambina in tribunale". Io invece penso che sia ben reso il profilo di questi personaggi così caratteristici. Angelina è una donna che pur di avere occasione di vedere il marito, sottopone la piccola al calvario di un'attesa inutile ed estenuante. L'inadeguatezza di questa madre emerge in tutta la sua modalità di gestione degli eventi, lasciando però trasparire una certa tenerezza nel rapporto con la figlia.
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Mi permetto di esprimere un disaccordo rispetto a quanto afferma sulla fragilità della scrittura, " in particolare nel personaggio del secondo rapinatore, il padre di Luce, che ha ben poco da fare perché è il pretesto narrativo per includere la bambina nella vicenda: sarebbe stato più logico che Angelina fosse la vedova del rapinatore ucciso, ma a quel punto non avrebbe avuto senso la presenza della bambina in tribunale". Io invece penso che sia ben reso il profilo di questi personaggi così caratteristici. Angelina è una donna che pur di avere occasione di vedere il marito, sottopone la piccola al calvario di un'attesa inutile ed estenuante. L'inadeguatezza di questa madre emerge in tutta la sua modalità di gestione degli eventi, lasciando però trasparire una certa tenerezza nel rapporto con la figlia. Ed è proprio Luce che con la sua intensa spontaneità cattura la telecamera e l'affetto dello spettatore, ricoprendo un ruolo quasi assolutorio nei confronti della madre.
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